Olimpiadi quasi raggiunte
ecco il business Mondiale

"Un boom soprattutto televisivo: circa 5 miliardi di spettatori.
15 aziende hanno investito 650 milioni
"

 

ROMA, 4 Giugno - I Mondiali valgono quasi come le Olimpiadi. Almeno per la tv: è impressionante notare come, nel giro di sei anni, la differenza tra i diritti tv pagati per i due eventi si sia quasi annullata. Per Francia '98 la Fifa incassò 90 milioni, per Germania 2006 l'introito s'è più che decuplicato: 910 milioni. I Giochi di Atene, due anni fa, portarono nella casse del Cio 1.246 milioni, appena 123 più di Sydney 2000. Sono queste le cifre che spiegano il consenso ormai unanime raggiunto dal padrone del pallone, il presidente della Fifa Sepp Blatter che, alla faccia di inchieste, scandali e libri denuncia sulle sue presunte malefatte, nessuno schioderà dal trono fino al 2010: sotto la sua gestione, pur critica e avversata fino al Giappone, il calcio è diventato uno show business di colossali dimensioni, arricchendo a catena tutte quante le federazioni, amiche e nemiche.

Si prevede che i Mondiali che vanno a cominciare attrarranno circa cinque miliardi di persone davanti al piccolo schermo in tutto il pianeta, a conferma dell'exploit che ha vissuto il telepallone in questi ultimi anni. Quando l'Italia alzò la Coppa del Mondo al Bernabeu nell'82 furono trasmesse 6.500 ore di trasmissioni dedicate alla manifestazione in cento paesi collegati: quattro anni fa si era già arrivati a 41.435 ore in 213 nazioni. E sono cifre destinate ad aumentare a partire da venerdì prossimo, giorno del calcio di inizio tra Germania e Costa Rica.

Ci sono nazioni in cui il fascino del Mondiale ha già pareggiato quello delle Olimpiadi, per non dire del Brasile dove il 92% della popolazione segue il calcio e solo il 73% i Giochi. In Giappone siamo a 76% contro 77%. Il 71% degli italiani si dice interessato alle Olimpiadi contro il 63% dei Mondiali (e il 54% alla Formula Uno). Siamo in media europea, né più né meno maniaci degli altri: una differenza simile si registra infatti anche in Francia, Gran Bretagna, Spagna e Olanda. Il calcio è di gran lunga lo sport televisivo preferito: il 59% degli italiani lo preferisce al tennis e al ciclismo (18%).

E' quanto risulta da una ricerca condotta dalla società tedesca Sport und Markt che, nata vent'anni fa a Colonia, si occupa di consulenze strategiche in ambito sportivo e svolge studi in 120 paesi del mondo.

Gli sponsor - Di pari passo col boom televisivo, è cresciuto come conseguenza quello degli sponsor che hanno decuplicato i propri investimenti nel giro di sedici anni. Italia '90 raccolse 65 milioni di euro da 10 partner, Germania 2006 è arrivata a 650 da 15 aziende (media 43,3 milioni a testa). Adidas e Coca Cola sono i principali: la prima ha firmato un accordo da 250 milioni per otto anni, l'altra il doppio (sia di soldi che di durata). Le grandi multinazionali continuano a puntare sempre di più sui gol mondiali, anche se questa edizione (secondo un calcolo del Sole 24 ore) vede rappresentato, con le sue 32 squadre partecipanti, solo il 23% della popolazione mondiale e il relativo 59% del Pil planetario: quattro anni fa erano rispettivamente il 47 e il 74%.

Tra le federazioni europee è l'Inghilterra quella che guadagna di più dai suoi sponsor (70 milioni), davanti a Germania (24) e Italia (22 milioni da uno sponsor tecnico, due ufficiali e venti fornitori).

Secondo una classifica stilata da un'altra società di marketing tedesca, la Bbdo, il calciatore presente ai Mondiali col più alto valore di mercato pubblicitario è Ronaldinho, il cui "marchio" vale 47 milioni di euro. Il brasiliano ha perfino superato il divo patinato Beckham, e infatti è primo anche nella hit parade dei guadagni, tra ingaggio del Barcellona e sponsor vari, con 23 milioni. Tra i primi venti del globo quanto a glamour pubblicitario, c'è solo un italiano: l'appeal di Alessandro Del Piero si traduce in 18,6 milioni di valutazione commerciale, 16° al mondo.

I biglietti - Chi paga il biglietto per lo stadio, è storia vecchia, rappresenta ormai una voce più che secondaria nei bilanci del calcio, rispetto alla pioggia di milioni che arriva da tv e sponsor. Se i tagliandi saranno alla fine davvero tutti venduti, il Mondiale tedesco sarà il secondo nella classifica degli spettatori allo stadio: i posti a disposizione sono 3 milioni e 70 mila. Non basteranno per superare Usa '94 dove gli spettatori live furono 3 milioni e 587 mila per 52 partite, contro le 64 che si giocheranno in Germania. La media negli States fu di 68.991 spettatori a partita, un bel record per un paese in cui solo il 17% della popolazione segue i Mondiali.

I tedeschi però si augurano di ricevere molti turisti anche se sprovvisti di biglietto, addirittura quasi il triplo di quelli che entreranno nelle arene: otto milioni di visitatori, calcola il Ministero delle finanze del governo Merkel, porteranno per un mese un incremento di quattro miliardi di euro dell'economia nazionale (+0,2%).