Fortino Trinidad: Svezia a secco
La Cenerentola del Mondiale costringe allo 0-0 Ibrahimovic e compagni. Grande protagonista il portiere Hislop, caraibici in dieci nella ripresa e Glen colpisce la traversa.

 

DORTMUND (Germania), 10 giugno 2006 - Le favole esistono ancora. Le Cenerentole vanno ancora di moda, anche al campionato del Mondo. Trinidad&Tobago entra nella storia riuscendo a bloccare la Svezia sullo 0-0 nel giorno del suo debutto mondiale. Il primo punto di Yorke e compagni nel girone B fa esplodere la gioia della piccola isola caraibica e probabilmente fa sorridere tutti coloro che credono nei “miracoli del pallone”. Va comunque detto che questa partita non l’ha vinta la Svezia: dominio assoluto del campo, innumerevoli azioni in area avversaria, ma zero gol. Vero che la cabala dice che gli svedesi non vincono al debutto dal 1958, ma pareggiare con Trinidad si avvicina più all’onta che alla teoria del pareggio prezioso. Assoluto protagonista il portiere caraibico Hislop, autore di infiniti salvataggi: merito suo se il fortino ha retto, nonostante Trinidad si sia trovata a giocare in 10 per l’intero secondo tempo.

E meno male che Hislop non doveva essere della partita, così come il collega svedese Isaksson colpito da una pallonata ieri in allenamento. Per scelta tecnica doveva giocare il suo secondo il trentenne Kelvin Jack, ma un infortunio dell’ultimo minuto ha rilanciato il maturo numero uno caraibico: 37 anni, la scorsa stagione in forza al West Ham. Trinidad&Tobago dell’olandese Beenhakker schiera in pratica un 4-1-4-1 con la bandiera Yorke (ha già uno stadio intitolato in patria) a giocare da mediano aggiunto dietro il centrocampo e con il solo Stern John a reggere le sorti dell’attacco.

LA CRONACA - L’inizio è veemente: la Svezia (in formazione tipo) attacca a testa bassa e sulla destra crea le azioni più pericolose con Ibrahimovic e Ljungberg. I gialli di Lagerback dominano senza difficoltà, ma sotto porta non riescono a segnare. Tanti tentativi, ma Trinidad in qualche modo riesce sempre a difendersi e a farsi vedere per la prima volta al 34’ con un tiro dalla distanza di Edwards. Le tre occasioni più importanti per gli svedesi arrivano nel giro di quattro minuti: al 38’ colpo di testa di Larsson alto di poco, al 39’ Hislop è attento sul tiro di Wilhelmson e al 42’ il portiere caraibico si supera sulla girata di Ibrahimovic. Zero gol, ma tante occasioni: la Svezia deve ricalibrare l’attacco, Trinidad non sembra credere ai propri occhi.

La ripresa, però, inizia malissimo per i “Calypso Boys”: dopo 40" Avery John riesce nell’impresa di rifarsi espellere (il primo rosso del Mondiale) per un fallo identico su Wilhelmson che nel primo tempo gli aveva fruttato il primo giallo. Sembra il classico colpo del ko, ma Trinidad riesce a serrare le fila e a creare anche qualche pericolo in attacco. Merito di Glen, che vivacizza di colpo l’attacco caraibico e al 58’ colpisce una clamorosa traversa. La Svezia inizia a tremare: passano i minuti, cresce l’intensità dell’assalto, ma il trio Ljungberg-Ibra-Larsson resta all’asciutto. Entra anche Allback come quarto attaccante, ma il centravanti del Copenaghen riuscirà nell’impresa di mangiarsi tre gol tra il 69’ e il 76’. A dieci minuti dalla fine ancora Allback ha l’opportunità per regalare la gioia della vittoria alle migliaia di tifosi svedesi presenti a Dortmund. Ed ancora una volta Hislop si supera per respingere il pericolo. Finisce con il primo pareggio (e match senza reti) del Mondiale: fantastico per Trinidad&Tobago, amarissimo per la Svezia.