SAN PAOLO, 12 settembre 2006 - Il raccattapalle, invece di passare il pallone al portiere, lo calcia sottomisura e segna. Il guardalinee convalida, l'arbitro si dirige a centrocampo, un giocatore della squadra vittima della "svista" protesta e l'arbitro lo espelle. La squadra danneggiata a questo punto si lancia alla caccia del raccattapalle e del guardalinee, e la partita è sospesa.

È successo domenica scorsa durante un incontro per la Coppa FPF, un torneo tra 32 squadre dello stato di San Paolo di prima, seconda e terza divisione. A Santa Cruz do Rio Pardo si sfidavano la Santacruzense locale e il Clube Atletico Sorocaba, che vinceva per 1 a 0 quando un raccattapalle, invece di passare la palla al portiere del Sorocaba, ha pensato bene di tirare in porta, come non avevano fatto fino a quel momento gli attaccanti del club locale e, meglio ancora, segnando. Il guardalinee Marco Antonio de Andrade Motta Jr., non si sa ancora se per distrazione o in malafede, ha confermato la rete all'arbitro donna, Silvia Regina de Oliveira, che ha attribuito il gol al numero 9 del Santacruzense, il centravanti Samuel de Carvalho Almeida. Il terzino Samir del Sorocaba ha protestato violentemente, facendosi espellere.

A questo punto la situazione è sfuggita di mano al direttore di gara: vari giocatori della squadra ospite hanno formato una mischia da rugby addosso al guardialinee, evidentemente convinti della malafede dell'assistente, mentre gli altri, coadiuvati dalle riserve, hanno ingaggiato una caccia all'uomo ai danni del raccattapalle. Sulle tribune, i tifosi se le sono date di santa ragione. L'arbitro Silvia Regina de Oliveira, dopo 24 anni di onorato servizio, è stata sospesa dalla Federcalcio brasiliana, mentre per il guardialinee ha deciso di aspettare che venga dimesso dall'ospedale, dove si trovano anche una trentina di tifosi. Il Sorocaba ha chiesto l'annullamento e la ripetizione della partita, che si è comunque conclusa, e la CBF ha aperto un'inchiesta sugli incidenti, anche se i filmati dell'incontro non lasciano dubbi sull'accaduto.