Lippi: "Ho temuto il cucchiaio"
Il c.t. confessa di aver sperato che Totti non scegliesse il suo pezzo forte per tirare il rigore. L'uomo partita: "Ci ho pensato... ma faceva troppo caldo". E sulla partenza dalla panchina: "Voleva farmi riposare".

 

KAISERSLAUTERN (Germania), 26 giugno 2006 - Quando si vince così, con il cuore in testa, quando sei sull'orlo del burrone, paradossalmente tutto diventa più bello. E' sufficiente osservare lo sguardo di Marcello Lippi, spiritato e sudato come se avesse corso lui per novantacinque minuti. Comincia dalla fine. Dal rigore di Totti. Racconta: "Ho pensato al cucchiaio e mi sono detto 'Speriamo non lo faccia'". Invece Francesco ha optato per la potenza, quella doc che non perdona.

TOTTI CI AVEVA PENSATO - E Francesco ammette: "Il cucchiaio? Prima di tirare il rigore ci avevo pensato. Poi però faceva troppo caldo". Un burlone. Sulla decisione di Lippi di non farlo giocare ammette sinceramente: "Il c.t. mi ha spiegato i motivi delle sue scelte; è lui che decide, ma se sono qui vuol dire che sono guarito. Lippi poi è stato criticato perché mi faceva giocare. Mi hanno detto che sono un mezzo giocatore, che non salto mai l'uomo. Adesso è troppo facile parlare".

LA SCELTA DI LIPPI - Il c.t. spiega così l'idea di lasciare il romanista in panchina: "Semplice, perché nell'ultima partita era stanchissimo, al punto che mi ha confessato di non tirare in porta per non farsi male. Ho voluto aspettare che calassero i ritmi e gli avevo detto che lo avrei usato nella parte finale della gara".

PERFIDO HIDDINK - "Non abbiamo pressato l'Australia sulla trequarti per non lasciargli spazi a disposizione. Temevamo molto questa squadra, l'avevamo vista correre molto e sfruttare gli spazi in maniera incredibile. Nel primo tempo non li abbiamo mai fatti avvicinare nella nostra area di rigore e abbiamo avuto 3-4 occasioni da gol molto importanti. Nella ripresa abbiamo giocato in 10 ma, anche grazie al cuore, i ragazzi hanno avuto una grande determinazione e una buona organizzazione". E sui gol sprecati non trova giustificazioni, ma trampolini di lancio: "L'importante è che abbiamo creato 3-4 occasioni da gol, Toni ne ha avute due bellissime, e che andiamo avanti così i giocatori avranno altre opportunità per sbloccarsi". Non vuole sentire parlare di una rivincita su Hiddink: "È la prima volta che ci gioco contro. Lo stimo molto anche se il paragone 'Davide contro Golià l'avevo considerato una furbata. Ho apprezzato molto i complimenti che ci ha fatto negli spogliatoi. Lui ha imitato anche Gattuso con delle pacche sulle spalle nel farci i complimenti: è stato molto simpatico".

UN OSTACOLO DOPO L'ALTRO - Dice il c.t.: "Il Mondiale come una sofferenza nasce innanzitutto dall'infortunio di Totti. Poi ci sono stati quelli di Nesta, che è già la terza volta che si fa male in quel punto lì, Zambrotta e Gattuso. Non mi pare che sia molto fortunato. Questi ragazzi, però, hanno dato una grande dimostrazione di organizzazione di gioco, perché difendersi in 10 e concedere così poco non è facile. Questo risultato lo sentiamo nostro".