Bufera Calcio
I fatti di oggi

MILANO, 14 giugno 2006

19.10 - Con le audizioni come testimoni dell'avvocato Claudio Honorati, uno dei componenti della commissione agenti-calciatori che nel 2004 sanzionò con multa e sospensione il presidente della Gea Alessandro Moggi, e Paolo Conti, ex portiere di Fiorentina, Roma, Verona e Sampdoria, ora presidente della Associazione italiana agenti calciatori società (Aiacs) è ripresa oggi l'attività istruttoria dei pm romani che indagano sulla Gea. Il caso del calciatore Giovanni Tedesco, attualmente al Palermo, è al centro delle due convocazioni. Nel 2003 il centrocampista fu deferito per aver firmato due procure: la prima con la Gea e, in considerazione del disinteresse manifestato da quest'ultima e del mancato deposito di quell'atto, la seconda con Antonelli. La commissione agenti-calciatori della quale faceva parte Honorati diede torto alla Gea. Alessandro Moggi fu sospeso e multato di 30 mila euro. Honorati, il primo ad essere sentito dai pm Maria Cristina Palaia e Luca Palamara, è stato sentito per quasi due ore e non ha rilasciato dichiarazioni. Successivamente è entrato nell'ufficio dei due magistrati Paolo Conti.

18.15 - "Conosco Leonardo Meani da circa 20 anni, l'ho conosciuto quando lui svolgeva attività di arbitro". Così Pierluigi Collina ha spiegato, durante l'interrogatorio reso ai carabinieri di Roma il 16 maggio scorso in qualità di testimone, i suoi rapporti con il dirigente del Milan addetto al settore arbitri. "Non ho mai trovato particolarmente disdicevole - ha aggiunto Collina - avere contatti con personaggi legati al mondo del calcio professionistico, se ciò avviene nel pieno rispetto delle regole". Quanto ai rapporti dei designatori Bergamo e Pairetto con gli arbitri, Collina afferma: "Gli arbitri hanno tradizionalmente un rapporto di assoluta subordinazione nei confronti dei designatori proprio in relazione ad un forte rispetto gerarchico; a loro volta i designatori rappresentano la più diretta espressione della federazione, tant'è che la nomina degli stessi rientra nella competenza del sistema federale". "Non ho elementi - aggiunge - per specificare se Bergamo e Pairetto avessero in qualche modo una dipendenza dai poteri forti del sistema calcio". Ma dalla lettura degli atti noti dell'indagine di Napoli "devo dedurre - afferma Collina - che tale dipendenza, con particolare riferimento alla Juventus di Moggi e Giraudo, possa aver avuto luogo". Durante la sua testimonianza, Collina si sofferma anche sulle proprie dimissioni in seguito alle vicende relative al contratto pubblicitario con la Opel, e si dice sorpreso del fatto che alcune missive sulla questione provenienti dall'Aia venissero pubblicate prima ancora che gli venissero recapitate.

16.50 - Il magistrato Cesare Martellino, presidente della Caf, non è indagato dalla procura di Genova che sta conducendo l'inchiesta, avviata da un esposto di Enrico Preziosi, patron del Genoa, sulla sentenza che ha retrocesso la squadra rossoblù in serie C1. Lo ha detto il procuratore capo Francesco Lalla, rispondendo ad una domanda sull'indiscrezione apparsa oggi su alcuni quotidiani, secondo cui Martellino era indagato non solo a Napoli, ma anche a Genova per la sentenza della Caf contro il Genoa. Intanto continuano le indagini dei carabinieri e della polizia giudiziaria, che hanno sequestrato la settimana scorsa a Roma file e dischetti in merito alla sentenza Caf sulla retrocessione del Genova, su ordine della procura di Genova. Secondo indiscrezioni per ora gli investigatori non avrebbero trovato la prova certa che il file con la sentenza che ha penalizzato il Genoa fosse stato già scritto prima della discussione.