Formula 1,
oggi la sentenza sui diffusori
Si riunisce a Parigi la Corte di Appello Internazionale della FIA.

14 aprile 2009. - Si riunisce a Parigi la Corte di Appello Internazionale della FIA, per giudicare sui ricorsi presentati da Ferrari, Renault, Red Bull e BMW contro i diffusori aerodinamici posteriori di Brawn GP, Toyota e Williams. La sentenza dirimerà, una volta per tutte, le contestazioni sollevate dalle squadre di Formula 1, spiazzate dal sorprendente avvio della stagione 2009. Poi, il verdetto tornerà alla pista ed alla bravura di tecnici, aerodinamici e piloti.

La McLaren ha fatto sapere che sarà presente all’appello, ma non svolgerà alcun ruolo attivo. Il team di Woking ha altro cui pensare: il 29 Aprile prossimo dovrà convincere le autorità sportive internazionali a comminare una penalità che non si rilevi devastante per il corrente campionato. Nell’ambiente è molto diffuso il timore che la McLaren Mercedes possa addirittura essere esclusa dal Mondiale. A tal proposito, il tri-campione del mondo scozzese, Sir Jackie Stewart, ha suggerito a Ross Brawn di non sacrificare Rubens Barrichello, per far posto a Lewis Hamilton, nel caso in cui tale sanzione si materializzasse, esaltando le doti di collaudatore del brasiliano (d’origine italiana, ricordiamolo…). A Barrichello non resta che dare una risposta inequivocabile nel prossimo GP di Cina: una vittoria squillante.

Le scuse personali di Lewis Hamilton a Charlie Whiting - il direttore di corsa della Formula 1 - non cancellano comportamenti antisportivi che disorientano appassionati e sponsor, e sono esempi poco edificanti per i giovani che vogliono emergere dalle categorie propedeutiche. Una sanzione severa è auspicabile, ma non l’esclusione dal Campionato del Mondo, che potrebbe rivelarsi esiziale per la categoria regina dello sport automobilistico.

Questa Formula 1 - in preda a convulsioni regolamentari, a dissidi tecnici ed a sorprendenti sovvertimenti delle gerarchie - ha bisogno di chiarezza e di riportare la competizione su basi economiche più accettabili. Lo sport automobilistico, più in generale, occorre di maggiore credibilità, trasparenza e correttezza.

La FIA è chiamata a dissolvere le nubi che gravano sulle prestazioni dei tre team nell’occhio del ciclone, dai quali - in verità - si percepisce la serenità di chi sa di non aver infranto alcun regolamento: forse solo di aver trovato un buchino, nel quale trovare quanto gli altri non hanno semplicemente visto.

 

(Siciliainformazioni)