Stepney a Coughlan: "Presentate ricorso contro la Ferrari"

Con un mail segnalò il fondo piatto ai rivali. Schumacher: "So cose che non posso dire".

I meccanici assemblano la Ferrari di Raikkonen.20 luglio 2007. - «Ho visto com’è costruito il fondo della Ferrari, vi consiglio di fare ricorso». Seguono dettagli tecnici. La e-mail vola su Internet da Maranello a Woking. Mittente: Nigel Stepney, ex capo meccanico del Cavallino. Destinatario: Mike Coughlan, capo progettista della McLaren. Data: inizio marzo 2007, pochi giorni prima del Gp d’Australia che segna l’inizio del campionato di Formula 1. L’ultima indiscrezione sulla spy story arriva «da una fonte attendibile», scrive il settimanale inglese Autosport.

Il seguito è cronaca: Raikkonen vince con estrema facilità, la scuderia di Ron Dennis presenta un esposto e la Federazione lo accoglie. Dal Gp successivo il sistema di aggancio del fondo piatto adottato dalle rosse viene proibito. Qualcuno si chiede come abbiano fatto gli avversari a notare un dettaglio nascosto, ma tant’è: in quest’ambiente un segreto tecnico - se ben custodito - dura lo spazio di una gara.

I tecnici del Cavallino obbediscono. L’8 aprile in Malesia la Ferrari continua a essere molto veloce, però il vantaggio si è ridotto.

La mail di Stepney può diventare l’anello di congiunzione tra i dubbi (come faceva la McLaren a sapere?) e l’inchiesta sportiva che si concluderà il 26 luglio davanti al Consiglio mondiale dell’auto convocato d’urgenza a Parigi. Sarebbe la prova che demolisce la linea difensiva della McLaren: Coughlan conosceva da marzo (e non da aprile) i segreti Ferrari e la McLaren ha tratto vantaggio dalle informazioni ottenute in maniera illegale da un dipendente, che non ha agito a titolo personale.

Emergono altri dettagli surreali: durante una partita a golf (non si sa il «quando») Coughlan mostra al managing director Jonathan Cole le 780 pagine del dossier Ferrari. Cole gli consiglia di distruggerle e lui le brucia nel giardino di casa. Naturalmente dopo averle affidate alla moglie perché le portasse in copisteria e le facesse trasferire su cd.

In questa catena di operazioni, sia Stepney sia Coughlan commettono una serie impressionante (tenuto conto della loro preparazione tecnica) di ingenuità, errori e leggerezze. Non c’è neanche bisogno di vedere un film di James Bond per sapere che una mail lascia tracce peggio di un’impronta digitale. E che un documento segreto, soprattutto se ha impresso il vistoso logo del Cavallino rampante, non andrebbe mostrato neanche al gatto, altro che al commesso curioso della copisteria sotto casa, quello che nella ricostruzione ufficiosa ha denunciato l’affaire.

Così come l’idea di conservare in un cassetto di casa i preziosissimi cd è quanto meno sciocca. Quando, su mandato del giudice inglese, gli ispettori della Ferrari hanno bussato alla sua casa di Lightwater, nel Surrey, Coughlan non ha potuto negare l’evidenza. Tutti i dettagli per costruire, regolare, testare e far funzionare una F2007, oltre a particolari sulla lavorazione dei materiali, su telemetrie, consumo delle gomme erano lì, a disposizione del progettista. E degli inquirenti. La McLaren continua a smentire. «Le solite sciocchezze - dice un portavoce -. Ne esce una ogni giorno, siamo stufi di rispondere. A noi importa di essere a posto con la coscienza. E basta». La linea difensiva della scuderia di Alonso e Hamilton rimane immutata: nessuno in squadra fino al 3 luglio sapeva nulla, Coughlan ha agito in nome e per conto proprio, nessun vantaggio è derivato al team dal dossier Ferrari. Le continue indiscrezioni, però, rischiano di coinvolgere Coughlan nell’inchiesta penale aperta dalla procura di Modena e che finora coinvolge il solo Stepney con l’accusa di tentativo di sabotaggio. Il pm Giuseppe Tibis potrebbe chiedere alla Corte inglese la memoria scritta che Coughlan ha consegnato alla Ferrari (e che la scuderia si è impegnata a non usare contro di lui in Italia) per chiarire il rapporto tra i due.

I piloti evitano commenti. Al Neurburg fa freddo, a tratti piove. Solo Hamilton si sbilancia: «Siamo il team più onesto della F1». Alonso ha fiducia nella Fia, Massa e Raikkonen si concentrano sulla rimonta. Della gara si parla poco. Oggi prove libere, domani qualifiche, domenica il Gp d’Europa. Qui una volta era di casa Michael Schumacher. Kerpen, è a 30 km. Il suo capo meccanico era Nigel Stepney. Schumi sa, ma non parla: «Conosco cose che non posso rivelare».


(La Stampa.it)