15 settembre 2011. - Nel 1882 il Governo del Messico tentò di dar vita ad una corrente immigratoria dal Veneto, stipulando con agenzie specializzate alcuni contratti per il reclutamento di operai agricoli e di famiglie coloniche da utilizzare in un più ampio progetto di modernizzazione delle strutture agrarie del Paese.

Si trattò di un esperimento isolato e privo di apprezzabili sviluppi, da cui germogliò solamente l’impianto di un nucleo coloniale di tipo “platense”. Ma già nei resoconti consolari italiani di fine secolo tra le colonie governative messicane popolate da immigrati europei figura in posizione di rilievo la Fernandez Leal, fondata nel settembre 1882 a Chipilo, nello stato di Puebla.

Composta in origine di 565 contadini “veneti e pochi milanesi, questo piccolo insediamento specializzatosi nella zona dell’altipiano nella produzione cerealicola e nell’allevamento del bestiame crebbe gradualmente e prosperò sino al punto di consentirci una prima valutazione della genesi e del grado di patriottismo popolare all’estero di non pochi immigrati rurali.

I contadini veneti di Puebla provenivano quasi tutti da Segusino e dalla zona di Longarone. Mantennero intatte per decenni, come altri, le loro caratteristiche etniche e linguistiche, e negli anni della rivoluzione messicana, guidati dal figlio di uno dei primi coloni, un tale Zanetto, si opposero, armi alla mano, agli assalti che Emiliano Zapata portò reiteratamente contro la loro colonia in cerca di viveri e, si mormorò, di donne “alte e bionde”.

Morto ultranovantenne nel 1977, lo Zanetto fece in tempo ad essere intervistato da qualche giornalista su questo e su altri episodi e ne fornì una versione assai colorita, ma sostanzialmente confermata da altre fonti e dal postumo interessamento delle autorità italiane: “Solo tre famiglie – asseriva il “generale” Zanetto – scelsero di andare a Città del Messico; il resto venne con me, in tutto 160 uomini e 250 tra bambini e donne, a scavare trincee su quel monticello [sovrastante il paese] che chiamammo Monte Grappa.

«Sapevamo che i nostri fratelli in Italia combattevano contro gli Austriaci». Gli scontri a fuoco con i mutandon —come i veneti di Chipilo chiamavano i soldati di Zapata per via del loro abbigliamento— durarono quasi una settimana e si conclusero con poche perdite per i coloni e con il successo della loro difesa, che inorgoglì i connazionali quando, a tempo debito, dall’Italia venne mandato, in memoria del fatto e della similitudine, un masso del vero Monte Grappa.

I veneti di Chipilo – scrive uno dei suoi ultimi visitatori – lo piazzarono sulla collina, qualcuno scrisse frasi commoventi. La pietra è ancora lì in mezzo alle case che sembrano tolte di peso dalla campagna veneta. C’è una chiesa, con prete veneto, un asilo-scuola con monaca veneta, un circolo dove si gioca e si giocava a scopone. Il paese balza davanti agli occhi dopo una curva, una collinetta. Bisogna guardarlo varie volte prima di capire che siamo in Messico ... la popolazione, poi, è assolutamente incredibile: biondi e alti con gli occhi blu.. naturalmente parlano un vecchio dialetto veneto.

 

(veneti nel mondo / inform / puntodincontro)

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15 de septiembre de 2011. - En 1882 el gobierno mexicano trató de crear una corriente de inmigración proveniente del Veneto, y firmó algunos contratos con agencias especializadas para reclutar a trabajadores agrícolas y a sus familias en el marco de un proyecto más amplio para la modernización de las estructuras agrarias del País.

Fue un experimento aislado que no dio los resultados esperados y del cual surgió sólo un nucleo colonial de tipo "Platense". Sin embargo, en los informes consulares italianos de finales del siglo XIX, entre las colonias mexicanas pobladas por inmigrantes europeos ocupaba un lugar destacado la de Fernández Leal, fundada en septiembre de 1882, en Chipilo, en el estado de Puebla.

Originalmente compuesta por 565 agricultores del Véneto y unos pocos de Milán, este pequeño asentamiento en la zona de la meseta —que se especializó en la producción de cereales y la cría de animales— poco a poco creció y prosperó hasta el punto de permitir una evaluación de su génesis y del grado de patriotismo popular de muchos de sus integrantes.
 

(veneti nel mondo / inform / puntodincontro)