18 maggio 2012. - Stipulare nuove convenzioni bilaterali di sicurezza sociale con Paesi come il Cile, il Perù, l’Ecuador e il Messico, fino a oggi esclusi dal sistema di tutela previdenziale in regime internazionale costruito negli anni dall’Italia, non solo porterebbe benefici per i cittadini italiani residenti in quei Paesi e per i cittadini di quei Paesi che vivono in Italia, ma farebbe risparmiare le casse dello Stato italiano.

È quanto affermano i deputati Pd Gino Bucchino e Fabio Porta, entrambi eletti all’estero, in una interrogazione presentata ai ministri del Lavoro e degli esteri, Fornero e Terzi.

Nella premessa, i due parlamentari del Pd evidenziano come il sistema di tutela previdenziale in regime internazionale costruito nel corso degli anni dall’Italia non sia purtroppo completo perché numerosi Paesi di emigrazione italiana sono rimasti esclusi come il Cile, il Perù, l’Ecuador e il Messico dove risiedono rispettivamente 48.125, 29.494, 13.468 e 11.471 cittadini italiani iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero). Inoltre essi rilevano che da Cile, Perù, Ecuador e Messico sono immigrati in Italia, dove vivono con regolare permesso di soggiorno, rispettivamente 3.629, 101.711, 85.518 e 5.192 soggetti cittadini di tali Paesi.

Secondo Bucchino e Porta, la consistenza della presenza di cittadini italiani in questi Paesi e di cittadini di questi Paesi in Italia privi di tutela previdenziale in convenzione, impone, se lo si ritiene un dovere di un Paese civile, la stipula di convenzioni bilaterali di sicurezza sociale che tutelino adeguatamente questi lavoratori nell’ambito socio-previdenziale, anche per evitare che i lavoratori immigrati in Italia rappresentino un onere per il nostro Stato richiedendo all’Inps, al compimento dell’età prevista, l’erogazione dell’assegno sociale che dovrà essere concesso in mancanza di una prestazione erogata dal Paese di provenienza.

I due parlamentari - premettendo che la finalità degli accordi di sicurezza sociale è quella di garantire la parità di trattamento di lavoratori e pensionati che si spostano, spesso permanentemente, dall’uno all’altro Paese contraente, l’esportabilità delle prestazioni previdenziali di cui sono o saranno eventualmente titolari e il cumulo dei contributi per perfezionare un diritto pensionistico - chiedono quindi nella loro interrogazione "quale sia la politica del Governo in relazione alla tutela dei diritti previdenziali dei lavoratori italiani emigrati nei Paesi succitati e dei lavoratori di tali Paesi immigrati in Italia titolari di regolare permesso o carta di soggiorno; quali misure urgenti si intendano adottare per completare il quadro di tutela previdenziale in regime internazionale con la stipula di convenzioni con i Paesi succitati dove vivono importanti comunità di cittadini italiani e da dove sono immigrati in Italia migliaia di lavoratori locali" e, infine, "quali eventuali iniziative si intendano adottare per verificare le reali implicazioni finanziarie che la ratifica di tali accordi comporta, anche alla luce della possibilità di limitare l'esportabilità delle prestazioni assistenziali e/o legate alla residenza, e del fatto che se gli immigrati da questi Paesi in Italia, tramite la stipula delle convenzioni bilaterali, matureranno un diritto a pensione a carico del loro Paese non graveranno sullo Stato italiano con l’eventuale richiesta dell’assegno sociale".

 

(aise / puntodincontro)

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18 de mayo de 2012 - Firmar nuevos acuerdos bilaterales de seguridad social con países como Chile, Perú, Ecuador y México, hasta ahora excluidos del sistema internacional de protección social construido a lo largo de los años en Italia, sería beneficioso no sólo para los ciudadanos italianos residentes en esos países y los ciudadanos de esos países que viven en Italia, sino que favorecería importantes ahorros para el Estado italiano.

Esto es lo que afirman los diputados del Partido Democrático Gino Bucchino y Fabio Porta, ambos elegidos en el extranjero, en una pregunta formulada a los Ministros del Trabajo y de Relaciones Exteriores de Italia, Fornero y Terzi.

En el prólogo, los dos diputados enfatizan que el sistema de protección social internacional construido durante los años por Italia desafortunadamente no está completo porque muchos países que han sido destino de la emigración italiana, como Chile, Perú, Ecuador y México —donde residen, respectivamente, 48,125, 29,494, 13,468 y 11,471 ciudadanos italianos inscritos en el AIRE (Registro Civil de los Italianos Residentes en el Exterior)— han quedado excluidos de los acuerdos. Por otra parte, señalan que desde Chile, Perú, Ecuador y México han emigrado a Italia, donde viven con un permiso de residencia oficial, respectivamente, 3,629, 101,711, 85,518 y 5,192 personas.

Según Bucchino y Porta, la consistencia de la presencia de ciudadanos italianos en estos países y de ciudadanos de estos países, en Italia sin la protección de la seguridad social en términos de una convención requiere, si se considera un deber de un país civilizado, la firma de un tratado bilateral para proteger adecuadamente a estos trabajadores en el contexto de la previsión social, para evitar que los trabajadores inmigrantes en Italia se conviertan una carga para nuestro Estado, al exigir el INPS, una vez alcanzada la edad prevista, la prestación de la seguridad social que se deberá conceder en ausencia de beneficios provenientes del país de origen.

 

(aise / puntodincontro)