Milano, è qui la festa
La moda va per strada

Dalle 19 la «Notte Fashion:
firme accessibili a tutti.

9 settembre 2010. - Cena, dopocena, shopping. Il programma dei milanesi per questa sera non ammette cedimenti. Sarebbe come avere un invito a una festa di «Vogue» e lasciarlo ad ammuffire sul comò. Insomma, un peccato soprattutto per chi lamenta che il «bon vivre» meneghino sia ormai solo un ricordo.

Invece già il settembre scorso, in quel 2009 «annus horribilis» per l’economia mondiale e per la moda in particolare, il mensile glamour per antonomasia («Vogue», appunto) è riuscito a riportare nei bei negozi di Milano (e di mezzo mondo) fashion victim depresse e ceto medio spaurito, facendoli ri-familiarizzare con griffe, stilisti e pure col gesto un po’ dimenticato del comprare.

La formula testata con successo l’anno scorso viene riproposta questa sera con qualche novità. Si chiama «Vogue Fashion’s Night Out» ma si può dirla all’italiana come «Notte bianca della moda»; prevede negozi del centro aperti fino alle 23,30 con aperitivi, cocktail e atmosfera rilassata, dove la gente si senta libera di entrare e curiosare ma abbia anche qualche possibilità di acquistare.

Ecco quindi che quasi tutti i marchi si sono impegnati a trovare un pezzo, un gadget o una cosa utile (T-shirt, shopping bag, sacchetti per le scarpe) tra i 10 e i 100 euro, un «entry level» di quel lusso che troppi si sono rassegnati a guardare solo da lontano. Il ricavato è devoluto a un’iniziativa «green»: il progetto «Adotta un albero» del Comune di Milano.

Ci sono mostre e anteprime da Max Mara, artigiani all’opera da Poltrona Frau, make-up-artist da Mac, il top del trucco da sfilata. E poi molti stilisti si faranno trovare nei negozi e scambieranno qualche parola e «consiglio per gli acquisti» coi clienti. Ma stavolta far tardi per Milano non significherà solo comprare. Ci sono i musei aperti, musica in zona Brera, un concerto «live» davanti al Building di Armani, il palazzo Bagatti Valsecchi che aprirà il cortile al festone per i 150 anni della Campari, con la prima edizione del Premio Campari Red Passion che quest’anno va all’architetto Fuksas.

A firmare la serata oltre a «Vogue» c’è ovviamente il Comune di Milano e la Fiat Automobiles come partner ufficiale, che invaderà le vie del centro con una flotta di TwinAir, versione eco della 500 con il motore che vanta il miglior livello di emissioni di Co2.

L’anno scorso è andata bene e chi c’è stato racconta di un’atmosfera che non si sentiva da tempo. «Io ci sarò senz’altro», dice Elio Fiorucci, che nel ‘67 con l’apertura del suo store ha rivoluzionato la «shopping experience» all’italiana. «Credo che queste cose facciano bene allo spirito della città oltre che alla moda». Una sorta di «Love Therapy» comunitaria, quindi. «Mi piace l’idea, mi piace vedere la gente allegra che compra; se dobbiamo vivere in città non perdiamoci le piccole gioie metropolitane». Tipo l’apertura, a breve, dei nuovi attesi negozi di Gap e Banana Republic in corso Vittorio Emanuele. «Io l’aspetto come una sorta di rivoluzione, è la trasformazione di una strada in un centro commerciale globale». Fiorucci parteciperà alla serata anche come stilista della linea Baby Angel dei grandi magazzini Ovs, aperti pure loro nella notte della moda «alta». «A me piacerebbe che i negozi fossero aperti sempre», conclude, come «La gente della notte» di Jovanotti per cui «La notte è più bello, si vive meglio, per chi fino alle 5 non conosce sbadiglio».

 

(La Stampa)

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