Oggi Italia-Messico

Alle 12.15 (ora di città del messico) amichevole a bruxelles
contro un rivale motivato e pericoloso.

Il raduno degli azzurri al Sestriere: allenamenti in quota.

 

3 giugno 2010. - Il primo test è quello vero. L’unico rilevante prima del Paraguay, debutto mondiale a Città del Capo tra undici giorni. Lippi contro il Messico, nell’amichevole di Bruxelles, schiera la formazione titolare anche se deve rinunciare sia a Camoranesi che a Chiellini: l’argentino, dopo l’infortunio al ginocchio, continua le cure; il difensore ha recuperato dalla contrattura al polpaccio e potrebbe giocare sabato in Svizzera quando il c.t. darà spazio alle seconde linee. Oggi è una verifica e al tempo stesso un esame. L’esame è per la squadra: «La tendenza, nel calcio moderno, è avere una punta nell’area avversaria e nove uomini che difendono e attaccano. Io voglio che ogni giocatore si metta al servizio del collettivo. Non è il singolo ad esaltare il gruppo, ma il contrario», il manifesto programmatico di Lippi, quello su cui gli azzurri studiano sin dal primo giorno. Squadra corta, compatta, tosta, magari poco fantasiosa, ma concreta. Un’Italia di ferro, come a Berlino. E se è lecito immaginarla ancora in rodaggio, con le gambe pesanti e i polmoni vuoti per il duro lavoro in altura, qualcosa dovremmo pur intravedere.

ESAMI - La verifica è per Leonardo Bonucci e Claudio Marchisio. Il difensore del Bari, una sola presenza in nazionale, è entrato nel ristretto numero (15) di titolari. Se risponderà all’appello, come ha fatto in campionato tanto da destare l’interesse di Juventus e Inter, Lippi potrebbe provare con maggiore convinzione Chiellini sulla fascia sinistra. Italia-Messico sarà fondamentale anche per capire se Marchisio ha la personalità e i numeri per giocare da «finto» numero 10 dietro il centravanti (Gilardino). In questi giorni di lavoro, Lippi ha provato il giovane juventino sempre in quella posizione, ma più come incursore che come trequartista, più Perrotta che Sneijder.

Se Marchisio dovesse fallire, il c.t. dovrebbe rivedere l’intero progetto. E sarebbe un guaio. Ma, in assoluto, c’è curiosità anche per Maggio terzino, visto che ormai nel Napoli gioca da ala, e per Di Natale, il capocannoniere del campionato. Lippi non darà ampio spazio al turnover perché nell’arco delle due partite vuole impiegare tutti i giocatori, forse anche qualcuno degli esclusi. E il risultato, in attesa del Paraguay, non è importante: conta l’approccio, l’equilibrio, la personalità. Marcellone è soddisfatto di questa prima fase di lavoro, ma aspetta il conforto del campo: «Non so quanto siamo vicini a vincere il Mondiale, ma di sicuro ci riproveremo.

Rispetto a quello tedesco, questo Mondiale è più difficile perché ci sono tutte le squadre che hanno alzato al cielo almeno una volta la Coppa del mondo. Mi auguro che l’esuberanza dei giovani si sposi con l’esperienza, il carisma e la personalità dei vecchi». Buffon sperimenterà il pallone, Cannavaro piloterà la difesa, De Rossi e Pirlo metteranno a punto l’intesa sulla linea mediana, Iaquinta e Di Natale attaccheranno sulle fasce senza sbilanciare la squadra. Nella ripresa spazio a Pepe e Pazzini, le prime alternative. Dopo tante parole, è l'ora dei fatti. Lippi vara la prima Italia. Speriamo che il mare non sia agitato.

 

(Alessandro Bocci / corriere.it)

Share