ITALIA IN MESSICO
 

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17 febbraio 2019 - Il 17 febbraio 1907, l'allora presidente Porfirio Díaz inaugurò a Città del Messico il Palazzo Postale o Quinta Casa de Correos, situato sulla vecchia strada di Santa Isabel, all'angolo di San Andrés. Oggi il suo indirizzo ufficiale è Tacuba nº 1, angolo con Eje Central e Callejón de la Condesa.

Insieme al Palacio de Bellas Artes, situato esattamente di fronte, forma uno dei blocchi architettonici più emblematici di questa metropoli latinoamericana, interamente progettato dall'architetto italiano Adamo Boari.

Come indicato dal suo nome, l'immobile è la quinta sede dell'ufficio postale messicano. La prima fu dietro il Palazzo Nazionale, tra le vie di Correo Mayor e La Soledad, dal gennaio 1621 al giugno 1765. Dal luglio dello stesso anno e fino all'ottobre del 1788, gli uffici vennero trasferiti nell'attuale Calle de Guatemala, prima di essere spostati alla Calle de San Francisco (oggi numero 33 di Francisco I. Madero) fino al 2 maggio 1852. Infine, dal 3 febbraio 1852 al 16 febbraio 1907, le attività del Correo vennero svolte in uno spazio annesso alla Casa de Moneda, nell'omonima via del centro storico.

All'interno del palazzo risalta la maestosa scalinata dell'atrio principale, edificata con marmi messicani e strutture in bronzo prodotte dalla Fonderia Pignone di Firenze (oggi Nuovo Pignone, dal 1994 proprietà della General Electric), società che realizzò anche diversi dettagli dei portici, delle finestre e dei lampioni esterni.

Il ritrovamento del contratto firmato con l'azienda italiana, nelle cui specifiche si descrivono le finiture degli elementi ornamentali, ha permesso di ripristinare durante il restauro effettuato a metà degli anni '90 i colori originali dei telai delle finestre e dei lampioni, che erano stati ricoperti con smalto nero.

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)

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