CULTURA
 

Instagram

28 febbraio 2020 (ore 04:08) - Fino all’8 marzo Palazzo Merulana a Roma ospita la mostra, dedicata alla vita di Tina Modotti, “L’eros della rivoluzione”. Un progetto inedito dedicato a una delle figure più affascinanti del secolo scorso che apre “Roma Fotografia 2020 EROS”, una proposta culturale che indaga il rapporto tra la fotografia e l’arte in generale con il tema del desiderio, della passione e della bellezza.

Ben 38 opere, un viaggio in quattro tappe, che parte con le immagini iconiche che hanno portato Tina Modotti ad essere la fotografa più influente dell’inizio del secolo. Si è scritto molto della sua vita e del suo rapporto con l’amore, ma si conosce poco del suo lavoro di fotografa.

Eppure il suo splendido sguardo mostra una straordinaria capacità di raccontare la complessità della rivoluzione senza mai perdere la delicatezza dell'attenzione ai particolari.

Come Frida Kahlo o Che Guevara, Tina Modotti è un simbolo ambiguo: la sua personalità e la sua vita spiccano, ma il suo lavoro è messo in ombra, ridotto a mero strumento per illustrarne la biografia.
Tuttavia, è anche vero che senza una adeguata conoscenza delle sue origini, dei suoi ideali e del contesto socio-politico in cui ha vissuto non può esserci piena comprensione della sua produzione artistica. Il lavoro è necessariamente e indissolubilmente legato alla sua vita.

La mostra —divisa in quattro aree e a cura di Maria Cristina Valeri e Alex Mezzenga— è stata organizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Onlus 8 Marzo e prevede opere che provengono dall’Instituto de Investigaciones Estéticas (IIE) e dall'archivio fotografico “Manuel Toussaint” dell’Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM), nonché dalla Collezione della Fototeca Nazionale dell’Instituto Nacional de Antropología e Historia (INAH) della Città di Pachuca, nello Stato messicano di Hidalgo.

La presenza di due collezioni fotografiche appartenenti a istituzioni che si occupano della tutela, formazione e diffusione della cultura umanistica anche a livello internazionale, è stata consentita dalla stretta collaborazione fra l’Associazione 8 marzo e il ministero della Cultura del governo federale del Messico.

La prima area comprende dieci fotografie iconiche che mostrano le tappe importanti del percorso dell'artista friulana, ma è negli altri settori che scopriamo un’interpretazione insolita del suo lavoro, che —in armonia con le linee guida del progetto Roma Fotografia 2020 EROS— ne evidenzia gli aspetti simbolici, piuttosto che quelli ideologici.

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)

Clicca qui per leggere gli altri articoli della sezione “Cultura”.

Web
Analytics Made Easy - StatCounter