12 marzo 2020 (ore 12:27) - In una giornata in cui la Bolsa Mexicana de Valores è rimasta chiusa per l'anniversario della nascita di Benito Juárez, la diffusione della pandemia di Covid-19 ha affossato i mercati azionari in Europa e negli Usa, mentre sempre più Paesi decretano la chiusura di tutte le attività non essenziali.

I principali listini del Vecchio Continente hanno terminato la seduta in calo, ma al di sopra dei minimi della giornata.

A Piazza Affari il Ftse Mib ha perso il 6,1%, dopo aver ceduto oltre l’11%, con lo spread tra BTp e bund chiuso in rialzo a 262 punti base.

Il Cac40 a Parigi è sceso del 5,7% e il Dax30 a Francoforte ha perso il 5,3%, mentre l’Ibex35 a Madrid è rimasto ancora più indietro, lasciando sul terreno il 7,8%.

Il peso messicano è sceso di oltre il 4% oggi nelle operazioni elettroniche. Secondo i dati di Bloomberg, la valuta del Paese latinoamericano si è deprezzata del 4,51 per cento, raggiungendo un prezzo di chiusura di 22,91 unità per dollaro.

La gravità della situazione è testimoniata dal “bazooka” messo in campo —senza successo— dalla Federal Reserve, che non è bastato per rassicurare i mercati. La banca centrale statunitense, infatti, ha tagliato a sorpresa i tassi all'intervallo 0-0,25% —livelli simili a quelli della grande crisi del 2008— e stanziato 700 miliardi per comprare Treasury e mutui cartolarizzati sul mercato, dichiarandosi pronta a supportare con tutto il suo potenziale la congiuntura.

Ma tutto questo non è servito. Anzi, le Borse hanno subito pesanti vendite, mostrando di interpretare l’intervento di Powell come la testimonianza di una situazione economica sempre più grave. Lunedì nero per il Dow Jones, che ha concluso le contrattazioni perdendo il 12,94%, la peggiore seduta della sua storia in termini di punti persi: 2.999,10.

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)