2 gennaio 2013 - In uno dei suoi ultimi atti del 2012, il governo guidato da Enrique Peña Nieto ha deciso di sospendere per un anno la riduzione dei dazi di importazione di 94 dei 165 prodotti del settore tessile, dell'abbigliamento e delle calzature, nel quadro delle modifiche che sarebbero dovute entrare in vigore ieri e rappresentano l'ultima fase del processo di riduzione tariffaria programmata dall'amministrazione di Felipe Calderón di cui Punto d'incontro online ha dato notizia in un articolo dello scorso 24 dicembre.

In risposta, l'industria nazionale ha accolto con favore la decisione, in un contesto in cui il Messico partecipa ai negoziati per la Trans-Pacific Partnership (TPP) e avrebbe corso il rischio di perdere elementi importanti per le trattative, come lo sono appunto i livelli delle imposte alle importazioni, soprattutto in un quadro in cui l'acquisto di prodotti provenienti dai paesi asiatici è in aumento, a danno dell'industria messicana.

Il ramo dell'abbigliamento e delle calzature rappresenta più del 10% dell'occupazione nel settore manifattura, per cui è stato raggiunto un accordo con i suoi rappresentanti per dare impulso ad una trasformazione tecnologica che permetta di affrontare l'apertura.

La riduzione tariffaria avrebbe consentito che articoli provenienti dalla Cina, Vietnam, Cambogia, Indonesia e Stati Uniti rimpiazzassero quelli prodotti dall'industria nazionale che, mediante un'intensa attività di lobbying con il Ministro dell'Economia Ildefonso Guajardo, è riuscita così ad ottenere una tregua per proteggersi dal boom dell'importazione di questi ultimi anni.

 

(el economista / puntodincontro / traduzione all'italiano di massimo barzizza)

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2 de enero de 2013 - En una de sus últimas acciones del 2012, el gobierno que encabeza Enrique Peña Nieto decidió suspender por un año la reducción de aranceles a la importación de 94 productos de 165 del sector textil, vestido y del calzado, dentro de la medida que entraría en vigor ayer y representaba la última fase del proceso de desgravación arancelaria implementada por la administración de Felipe Calderón descrito por Punto d'incontro online en un artículo del pasado 24 de diciembre.

Ante ello, la industria nacional celebró el hecho, luego de que México negocia el Acuerdo de Asociación Transpacífico (TPP, por su sigla en inglés), en el cual existía el temor de perder elementos de negociación, como es el caso de los aranceles; además de que las importaciones provenientes principalmente de países asiáticos van en ascenso, en detrimento de la planta productiva nacional.

Las industrias del vestido y calzado representan más de 10% del empleo de la industria manufacturera, por lo que el compromiso del freno a la desgravación es que dichos sectores lleven a cabo una reconversión tecnológica para enfrentar la apertura.

La baja arancelaria permitiría que los productos de China, Vietnam, Camboya, Indonesia y Estados Unidos despojaran a los nacionales, argumentó el sector industrial, por lo que implementó un intenso cabildeo con el titular de la Secretaría de Economía, Ildefonso Guajardo, para permitir a los sectores “respirar” al boom de importaciones de los últimos años.

 

(el economista / puntodincontro / traduzione all'italiano di massimo barzizza)