Patricia Mercado

 

QUARTA PARTE: PATRICIA MERCADO
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6 marzo 2012 - Patricia Mercado è stata l'ultima candidata presidenziale: ha partecipato con il Partito Socialdemocratico Contadino alle elezioni del 2006 contro Felipe Calderon (PAN - 35,89%), Andrés Manuel López Obrador (PRD, PT e Convergencia - 35,33%) e Roberto Madrazo (PRI - 22,23%). Sebbene dal punto di vista delle percentuali sia stata leggermente superata da Cecilia Soto (2,75%) è stato la candidata presidenziale più votata nella storia del Messico: ha ottenuto un milione 128 mila 850 voti (2,71%). Dietro di lei si è piazzato il Partito di Elba Esther Gordillo (Nuova Alleanza) con Roberto Campa Cifrián, che ha ottenuto solo lo 0,96% dei suffragi (401 mila voti).

Patricia aveva già una carriera politica: era stata membro del Partito Democrazia Sociale di Gilberto Rincón Gallardo (contro il quale aveva perso la candidatura presidenziale nel 2000) e poi presidente del Partito del Messico Possibile, che ha perso la rappresentanza politica nel 2003. È nata nello Stato di Sonora ed è attiva nei movimenti femministi. Attualmente presiede l'Istituto di Leadership Simone de Beauvoir e dirige anche l'Iniziativa Somma, che riunisce alcune organizzazioni femminili.

A proposito dei suggerimenti a Josefina Vazquez Mota, ha dichiarato:

- Che cosa le consiglia di NON fare?

- Non sottolineare troppo il fatto di essere donna. Non c'è bisogno di ripeterlo, perché la sola presenza basta per trasmettere il messaggio alla gente. Le persone sanno già che cosa significa essere donna...

- Josefina sta esagerando?

- No, credo la campagna stia appena iniziando. Spero che non lo faccia. Inoltre, poi si creano dei miti quando si comincia a parlare continuamente delle donne anche se la tua presenza è evidentemente una presenza femminile. Non bisogna esporsi troppo, è necessario disporre di un programma per le donne e bisogna tener presente che dal punto di vista simbolico è importante che una donna arrivi alla presidenza, ma è ancora più importante il programma che si propone, che dev'ssere —in fin dei conti— il motivo per cui la gente dovrebbe votare per lei. Esagerare sul "Sono una donna - Sono una donna" Penso che non sia un fattore che possa aiutare una candidata, né con gli uomini, né con le donne.

- E cosa, invece, le consiglia di fare?

- Uh. Che la differenza sta nel suo corpo. La differenza di essere donna biologicamente, di avere un corpo di donna, una storia di vita familiare come donna, le consiglierei di usare un discorso legato alla sofferenza umana della vita quotidiana e trasformarlo in ordine del giorno. Cioè, quello che le donne propongono per l'agenda pubblica ha a che fare con la vita quotidiana. Così i cittadini possono sentirsi vicini a una candidata donna: perché è in grado di parlare dei problemi della vita quotidiana in un linguaggio di ordine pubblico o di riforma legislativa. Caratterizzato da un programma diverso e in un linguaggio diverso dalla demagogia retorica. Molto diretto, molto vicino. Più semplice.

 

L'intervista (in spagnolo) del telegiornale di Milenio TV a Patricia Mercado.
 

(milenio / puntodincontro)

 

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6 de marzo de 2012 - Patricia Mercado fue la más reciente candidata presidencial: compitió por el Partido Alternativa Socialdemócrata y Campesina en el 2006 contra Felipe Calderón (PAN, 35.89 por ciento), Andrés Manuel López Obrador (PRD, PT y Convergencia, 35.33%) y Roberto Madrazo
(PRI, 22.23%). Aunque porcentualmente se quedó ligeramente abajo de Cecilia Soto (2.75%), ha sido la candidata presidencial más votada en la historia: consiguió un millón 128 mil 850 votos (2.71%). Atrás de ella quedó el elbista Partido Nueva Alianza con Roberto Campa Cifrián, que sólo tuvo.96% de votación (401 mil votos).

Patricia ya tenía carrera política: formó parte del Partido Democracia Social de Gilberto Rincón Gallardo (con quien perdió la candidatura presidencial en 2000), y fue presidenta del Partido México Posible, que perdió su registro en 2003. Es sonorense y ha sido muy activa en los movimientos feministas. Actualmente preside el Instituto de Liderazgo Simone de Beauvoir, y también conduce la Iniciativa Suma, que agrupa a varias organizaciones de mujeres.

Sobre sus sugerencias a Josefina Vázquez Mota, dice:

—¿Qué es lo que le recomendaría no hacer?

—No hay que sobrexponer el hecho de ser mujer. No hay necesidad de repetirlo, porque la sola presencia ya le dice a las personas todo. Las personas ya tienen una idea de lo que es ser una mujer…

—¿Está abusando Josefina?

—No, yo creo que apenas va a entrar campaña. Yo espero que no lo haga. Además luego se crea un mito, de que luego todo el tiempo hablas de las mujeres cuando simplemente tu presencia es una presencia de mujer. No hay que sobrexponer, hay que tener una agenda para las mujeres, y hay que tener mucha claridad de que simbólicamente es importante que una mujer asuma el poder, pero lo más importante es la agenda que esa mujer traiga, y que por eso pide el voto. La sobrexposición de “soy mujer-soy mujer” me parece que no le ayuda ni con los hombres ni con las mujeres a una candidata.

—¿Qué sí le recomendaría hacer?

—Eeeh. Que la diferencia que hace su cuerpo. Que la diferencia que hace el ser una mujer biológicamente, tener un cuerpo de mujer, tener una historia de vida y familiar como mujer, eso, y que usara un discurso ligado a los dolores humanos de la vida cotidiana y que los transformara en agenda. Es decir, lo que las mujeres ponemos en la mesa de la agenda pública tiene que ver con la vida cotidiana. Por eso los ciudadanos se pueden sentir cerca de una mujer candidata: porque es capaz de hablarle de los problemas de la vida cotidiana en un lenguaje de política pública, o de reforma legislativa. Distinguirse por una agenda distinta y con un lenguaje muy alejado de la retórica, de la demagogia. Muy directo, muy cercano. Más simple.

 

(milenio / puntodincontro)