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18 aprile 2012 -
Manca solo un passaggio, il via libera dei consigli, ma stavolta
pare proprio che Ferdinand Piëch ce l'abbia fatta. Dopo un'attesa di
sei anni, e sei mesi di trattative serrate, il patron della
Volkswagen sta per portarsi a casa la Ducati. Ieri il gruppo di
Wolfsburg ha trovato l'accordo con il fondo Investindustrial di
Andrea Bonomi per acquisire il 100% dell'azienda di Borgo Panigale,
che finirà sotto le insegne dell'Audi. L'accordo sarà illustrato
oggi ai board della capogruppo e di Audi per l'approvazione e, se
tutto andrà secondo programma, giovedì mattina Piëch potrà
annunciare all'assemblea Volkswagen il debutto nelle due ruote, con
uno dei marchi più prestigiosi del mondo.
Il magnate tedesco ha dovuto attendere
sei anni per riuscire nell'impresa. Una Ducati era stata la sua
prima moto e nel 2006, quando Texas Pacific Group decise di lasciare
Borgo Panigale, il patron di Volkswagen si fece avanti ma venne
battuto da Investindustrial. E quando a ottobre dell'anno scorso
Bonomi ha deciso di uscire, Piëch si è rifatto vivo con una proposta,
affidata alla Lazard a cui ha dato mandato per trattare con
Investindustrial.
Insomma, era destino che le rosse
finissero alla Audi. Il cui nome, ironia dell'enigmistica, è quasi
l'anagramma di Ducati. In realtà il patron di Investindustrial in
principio si era messo in cerca non di un compratore ma di un
partner a cui cedere il controllo e con cui proseguire lo sviluppo
del marchio. Ma Audi ha puntato dritto al 100% riuscendo a ottenere
da Bonomi un'esclusiva per trattare l'acquisto delle rosse di Borgo
Panigale. E così ha tagliato fuori la concorrenza. In particolare
quella di casa. La Mercedes, che con Ducati ha già un accordo di
marketing, per esempio, ha cercato di entrare in partita. Ma alla
fine Audi l'ha spuntata offrendo secondo indiscrezioni 860 milioni
di euro per il 100% del marchio, inclusi i debiti pari a circa 200
milioni di euro.
Il closing dovrebbe essere annunciato
oggi pomeriggio a Monaco subito dopo la riunione del board
Volkswagen che ratificherà l'accordo. Piëch ha già le idee chiare su
cosa fare con le rosse. Il marchio, come già accaduto con
Lamborghini e Bugatti oggi controllati da Volkswagen, resterà
indipendente e Audi contribuirà allo sviluppo non solo attraverso
gli investimenti ma anche fornendo tecnologia. Il precedente delle
due case automobilistiche italiane sarebbe stato fondamentale per
rassicurare i sindacati, che nelle scorse settimane avrebbero avuto
anche con i colleghi della Ig Metall, il sindacato dei
metalmeccanici tedeschi, per avere rassicurazioni sulle intenzioni
di Piëch. Il quale ha intenzione di mantenere la base operativa e
produttiva a Borgo Panigale, nella vecchia fabbrica che non sarà
quindi più dismessa, come nei programmi della casa che sull'area
aveva intenzione di fare sviluppo immobiliare. I tedeschi vorrebbero
realizzare anche un museo Ducati..
(federico
de rosa / corriere.it / puntodincontro)
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18 de abril de 2012 - Falta sólo un
paso, la luz verde de los Consejos de Administración, pero esta vez
parece que Ferdinand Piëch ya lo logró. Después de una espera de
seis años y seis meses de intensas negociaciones, el propietario del
Volkswagen está a punto de llevarse Ducati a casa. Ayer, el grupo de
Wolfsburg llegó a un acuerdo con el fondo Investindustrial de Andrea
Bonomi para adquirir el 100% de la empresa de Borgo Panigale, que
acabará bajo la bandera de Audi. El acuerdo será presentado hoy a la
junta directiva de ambas empresas para su aprobación y, si todo se
desarrolla según lo previsto, el jueves en la mañana Piëch podrá
anunciar a la asamblea de Volkswagen el debut en el campo de las dos
ruedas, con una de las marcas más prestigiosas del mundo.
El magnate alemán tuvo que esperar
seis años para tener éxito. Una Ducati había sido su primera
motocicleta y, en 2006, cuando Texas Pacific Group decidió dejar
Borgo Panigale, el dueño de Volkswagen se demostró interesado, pero
fue desplazado por Investindustrial. Y cuando en octubre del año
pasado Bonomi decidió salirse, Piëch nuevamente presentó una
propuesta a través de Lazard.
(federico
de rosa / corriere.it / puntodincontro) |
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