Agustín Carstens.


25 maggio 2011. - La nomina del futuro direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi) dopo lo scandalo che ha travolto il precedente titolare della carica, il francese Dominique Strauss Khan, che si è dimesso, è ancora in alto mare. Complicata da una novità: la presa di posizione ufficiale dei Paesi emergenti che non intendono più rispettare la consuetudine che voleva un europeo alla guida dell'Fmi.

LA NOTA - «Siamo preoccupati per le recenti dichiarazioni pubbliche rese da alti funzionari europei sulla volontà dell'Europa di mantenere un loro membro al posto di direttore del Fmi», si legge in una nota dei Paesi che compongono il Brics ( dalle iniziali di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). «Diversi accordi internazionali hanno spinto perchè ci sia un autentico processo trasparente basato su criteri di merito e di selezione competitiva del Managing Director del Fmi e delle altre posizioni di rilievo nell'organigramma delle istituzioni di Bretton Woods - proseguono - La situazione richiede l'abbandono delle convenzioni obsolete e non scritte secondo cui il leader del Fmi deve necessariamente essere europeo». La raccolta delle candidature per la carica di direttore generale dopo le dimissioni di Dominique Strauss-Kahn sono aperte fino al 10 giugno. Finora i cinque paesi del Brics non hanno fatto nomi o sostenuto alcun candidato, ma hanno dichiarato che preferirebbero per quella carica un esponente dei Paesi emergenti. Il governo messicano, d'altra parte, ha proposto formalmente il dottor Agustin Carstens, oggi direttore della Banca Centrale (Banxico) per occupare la posizione. I principali paesi d'Europa si sono espressi a favore del ministro dell'Economia francese Christine Lagarde che potrebbe a breve annunciare la sua candidatura.

 

(corriere.it / el economista / puntodincontro)

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25 de mayo de 2011. - El nombramiento del Director del Fondo Monetario Internacional (FMI) tras el escándalo que ha envuelto a su ex titular, el francés Dominique Strauss Khan, está todavía indefinido. Y se complica aún más por un nuevo desarrollo: la posición oficial de los países emergentes que ya no quieren respetar la práctica según la cual un europeo debe ocupar el puesto.

«Estamos preocupados por las recientes declaraciones públicas de altos funcionarios de la UE en el sentido de que Europa quiere mantener a uno de sus miembros como director del FMI", se informa en un comunicado de los países del BRIC (de las iniciales de Brasil, Rusia, India, China y Sudáfrica). "Varios acuerdos internacionales proponen un verdadero proceso transparente basado en méritos y selección competitiva del Director Gerente del FMI y de otros cargos correspondientes a las instituciones que se originaron después del acuerdo de Bretton Woods - continúa la nota - La situación exige el abandono de convenciones no escritas y obsoletas según las cuales el jefe del FMI debe ser europeo».

Las candidaturas para el cargo de director gerente —después de la renuncia de Dominique Strauss-Kahn— estarán abiertas hasta el 10 de junio. Hasta el momento los cinco países BRICS no han apoyado a ningún candidato, pero han afirmado que preferirían un representante de los países emergentes. El gobierno mexicano, por su parte, ha propuesto formalmente al Dr. Agustín Carstens, actual director del Banco Central (Banxico) para ocupar el puesto. Los principales países de Europa han expresado su apoyo a la Ministra de Economía francesa, Christine Lagarde, que pronto podría anunciar oficialmente su candidatura.

 

(corriere.it / el economista / puntodincontro)