La Juve vede già la vetta

Con un gol di Del Piero e un'autorete di Colombo i bianconeri battono il Brescia 2-0 e si portano a tre punti dalla capolista Genoa. Infortuni per Marchionni, Kovac e Boumsong

TORINO, 1 novembre 2006 - Senza sconto ci sarebbe stato più gusto. Non è un nuovo slogan pubblicitario, ma il pensiero di una parte della tifoseria juventina dopo la sentenza che venerdì scorso ha restituito 8 punti ai bianconeri. Tanto in serie A ci saremmo andati anche partendo da -17, sostengono. E dopo il 2-0 sul Brescia, accompagnato dalla miglior prestazione stagionale, la convinzione aumenta. C'è poco da fare: i bianconeri non c'entrano nulla con la serie B. Le altre squadre sono state concepite per la categoria, la Juve ha un organico con cui già quest'anno potrebbe lottare per la qualificazione in Champions League in una serie A molto impoverita. Se poi arrivano anche motivazioni extra (stadio Olimpico pieno e la festa con le vecchie glorie per i 109 anni della società) per gli avversari è notte fonda. Qualcuno azzarda già pronostici su quando la Juve troverà la testa della classifica: l'unico rischio per i bianconeri è quello, peraltro concreto, di considerarsi già in A. Di certo, se la vittoria col Brescia poteva essere scontata o quasi, l'atteso passo avanti sul piano del gioco dopo tre gare non brillanti (Treviso, Triestina e Frosinone) è stato evidente. Il Brescia è stato travolto, soprattutto nei primi 45', poi nella ripresa ha tenuto meglio il campo pur senza creare vere palle gol. Per carità, Somma non ha nessuna colpa specifica, ma giocare con 4 trequartisti (Jadid per l'occasione arretra davanti alla difesa) a Torino e una punta centrale sarà stata un'intuizione corretta? La squadra dei secondi 45', più equilibrata, si è infatti disimpegnata meglio.

PRIMO TEMPO - La Juve schiaccia subito le rondinelle. Del Piero è tonico, Nedved sforna la miglior gara da mesi a questa parte, Chiellini spinge a sinistra e Paro, ben coadiuvato dal baby Marchisio (bene soprattutto in interdizione), prende in mano il centrocampo. Persino Boumsong pare sempre più autoritario. Al 6' è già gol: Viviano si oppone come peggio non potrebbe alla punizione di Del Piero. Brutta papera e Juve già avanti. I bianconeri continuano a produrre gioco e il 2-0, diviso a metà tra Del Piero (tirocross dalla sinistra) e Colombo (curiosa quanto decisiva deviazione con la mano nella propria porta), è il giusto premio per i ragazzi di Deschamps. Il copione non cambia, con Viviano che si riscatta in parte su Nedved e Trezeguet che si vede annullare per un fuorigioco che non c'era il 3-0 dopo un assist del ceco. La frazione si chiude con il il cambio Marchionni-Camoranesi, dettato da motivi fisici.

SECONDO TEMPO - Somma prova a cambiare l'inerzia della gara con Mannini per Colombo (Possanzini va a fare la punta centrale) e Zambelli per il frastornato Dallamano. Mannini sulla sinistra crea qualche grattacapo a Birindelli e il Brescia fa una figura dignitosa, ma Buffon dorme sonni tranquilli. Ma è sempre la Juve a gestire la gara, con qualche spruzzata di spettacolo gradita dal pubblico. Al 14' ci starebbe un rigore per fallo di mano di Stankevicius, poi si fa male anche Boumsong (problemi muscolari) dopo Kovac. Così la coppia centrale della fase finale è composta da Chiellini e dal redivivo Legrottaglie. Il problema del croato a prima vista non sembra grave, ma certo in vista del big-match di lunedì a Napoli i problemi dei due centrali titolari mettono in ansia Deschamps. E' questa l'unica nota negativa di una partita molto convincente per la Juve, che si chiude con un rosso (eccessivo) a Zambelli per fallo su Nedved.