NAPOLI, 2 settembre 2006 - Difficile dimenticare Berlino. L'eredità di Marcello Lippi è pesante e ingombrante. Poi in un San Paolo che anima e cuore è disposto a tutto per la Nazionale, la responsabilità si amplifica. Di bello, nella serata napoletana, c'è la riscoperta di Cassano, di sconcertante il pareggio contro la Lituania. Un 1-1 inconcepibile, se confrontato con il roboante 3-0 della Francia in Georgia; i transalpini battuti al Mondiale che affronteremo mercoledì a Parigi. Roberto Donadoni, dopo avere celebrato una Nazionale a trazione anteriore, frena. L'atteso e spregiudicato 4-4-3 con Marchionni si defila per lasciare spazio a un anomalo e più razionale tridente con Perrotta, schierato in linea con Inzaghi e Cassano.

LA PARTITA - Nazionale a piccoli passi. Arrugginita. Che subisce la fisicità e la velocità dei lituani, poco propensi alle grandi giocate, ma pratici e imprevedibili. Gli azzurri si lasciano sorprendere; per una buona ventina di minuti subiscono i biondini del Baltico che inanellano almeno tre occasioni da gol prima di passare al 21' con Danilevicius. Guarda caso un ex di Donadoni al Livorno. Che il c.t. amava far giocare poco. Con Gattuso monumentale, a caccia dei palloni persi dai compagni, con Pirlo e Perrotta che colgono i consigli di Donadoni di servire più spesso Cassano, la Nazionale decolla. A piccoli passi, si diceva, come l'Antonio del Real Madrid. Prima gigione, poi a testa alta, quindi superbo e incantevole. Il barese già va vicino al pari subito dopo il gol lituano. Poi scattando alla sua maniera cerca il gioco di prima con Inzaghi che attende come un falco assatanato il momento giusto.

La teoria di Donadoni si materializza al 30', quando il suo tridente inventa e pareggia: Perrotta veloce per Cassano che la mette davanti a Inzaghi, lui e palla insieme in rete. Ora piace l'Italia, gioca bene, dialoga e combatte. E Cassano si esalta; usa l'arma del dribbling e dello scatto bruciante per esaltare il San Paolo-tutto Cannavaro (straordinaria la gigantografia con il capitano che stringe la Coppa, ma con la maglia del Napoli) che non può fare a meno di delirare quando Antonio, al 42', si beve tutti al limite e lascia partire un diagonale che Karcemarskas devia in angolo come se fosse Buffon.

SECONDO TEMPO - Il colpo di testa di Inzaghi e il bolide di Poskus parato in due tempi da Buffon inaugurano la ripresa. Ma c'è tanta Nazionale, valorizzata dalla classe di Cassano. Altruista e geniale. Come al 13', quando dialoga con Inzaghi, al contrario egoista, ma che sfiora l'angolo giusto. Sorpreso, quando al 15' da posizione ideale si fa respingere da Karcemarskas. A dare più spessore al pressing è anche Oddo, in una fascia in cui i lituani sembrano avere alzato bandiera bianca. L'ingresso di Marchionni (esordio in azzurro) per De Rossi, dà più peso al tridente, con l'ovvio scalare di Perrotta. Il cambio coincide con un calo fisico degli azzurri, che subiscono il gioco alto della Lituania. Donadoni ha un'altra idea: fuori Perrotta per Gilardino. Marchionni si sposta a centrocampo e il tridente diventa famelico. L'occasione per chiudere il conto la fallisce Inzaghi al 30' nel modo più clamoroso, calciando alle stelle da due passi la palla confezionata da Cassano dalla sinistra. Con l'acqua alla gola, impietrito davanti a un possibile flop, il c.t. a 4' dalla fine sostituisce Inzaghi con Di Michele. Idea poco logica che non cambia nulla. La vita, prendiamone atto, sarà dura.