Ecuador, indimenticabile
prima volta
I sudamericani battono con merito la Polonia con un gol per tempo: a segno Carlos Tenorio e Delgado. I biancorossi si svegliano troppo tardi: traversa di Jelen
e palo di Brozec nel finale.

 

GELSERCHIRCHEN (Germania), 9 giugno 2006 - E' l'Ecuador la seconda forza del gruppo A. I sudamericani battono 2-0 la Polonia e si propongono come damigella d'onore della strafavorita Germania padrona di casa. La squadra di Suarez, duramente contestato prima dei Mondiali per aver puntato sulla vecchia guardia, zittisce i critici con una prestazione convincente, dominando una Polonia inconcludente, pericolosa per la prima volta con una conclusione della riserva Jelen a 5' dalla fine, che ha colpito la traversa. Una figuraccia.

Il primo tempo è di marca Ecuador. Dopo 20' di studio i sudamericani di Suarez trovano il vantaggio con Carlos Tenorio. Rimessa laterale di De La Cruz, sponda di testa di Delgado e con una zuccata incrociata, in anticipo, Carlos Tenorio trova l'1-0. Poi i sudamericani legittimano il vantaggio. Manovrano su ritmi bassi, ma con discreta proprietà di palleggio, manovrando più e meglio dei biancorossi europei. E pungendo in avanti. Delgado si muove molto, ma sbaglia il raddoppio sottomisura, mentre De La Cruz, proprio lui, l'incubo di Trapattoni quattro anni fa, imperversa sulla destra. La Polonia delude, aggrappata a qualche accelerazione di Smolarek, rapido trequartista del Werder Brema, figlio d'arte di un ex nazionale. Ma il coloratissimo portiere Mora (si è tatuato sulle guance i colori nazionali, a mo' di indiano) non corre seri pericoli, se non sbagliando clamorosamente un'uscita su angolo.

Nel secondo tempo la Polonia cresce, aggrappata a qualche sporadica invenzione del fantasista Szymkowiak, ma attacca più con il cuore che con la testa. Gioco pochino, tiri zero. L'Ecuador si difende con ordine, forte dei baluardi Hurtado-Espinoza, prestante coppia centrale difensiva. Entra anche Kaviedes, ex Perugia, per alimentare il contropiede. Ed è proprio lui ad andarsene sul filo del fuorigioco ed a servire una palla solo da spingere in rete a Delgado, per il quale è un gioco da ragazzi segnare il 2-0. Delude l'attaccante del Celtic Glasgow Zurawski, gli unici guizzi per la squadra di Janas (che ha lasciato a casa Dudek, portiere ex Liverpool incubo dei tifosi del Milan), arrivano dai nuovi entrati Jelen e Brozec, che colpiscono rispettivamente una traversa ed un palo nei minuti finali. Ma è troppo poco e troppo tardi. L'Ecuador può celebrare la prima vittoria in un Mondiale, alla Polonia servono due vittorie per passare il turno. Sarà dura.