Spagna '82: l'urlo di Tardelli

Venticinque anni dopo il centrocampista azzurro racconta i suoi ricordi
di quell'indimenticabile finale che assegnò all'Italia la terza Coppa del Mondo.

L'urlo di Tardelli dopo il gol del 2-0.11 luglio 2007. - Le braccia aperte, una corsa che attraversa tutto il campo di gioco e quell’urlo liberatorio che sembra non finire più: Marco Tardelli ha appena portato sul 2-0 l’Italia di Bearzot nella finale Mondiale dell’11 luglio 1982 contro la Germania vinta poi 3-1 e la sua gioia incontenibile contagia tutto il catino del Bernabeu, che festeggia insieme a lui e a tutta l’Italia radunata davanti al teleschermi. Quella corsa e quell’urlo, insieme all’immagine del Presidente Pertini che dice a re Juan Carlos «Non ci prendono più...», sono diventate il simbolo dell’indimenticabile notte di Madrid e oggi, a venticinque anni di distanza, rappresentano il ricordo più nitido di quella finale anche per chi non l’ha vissuta in prima persona, perchè era troppo piccolo o perchè forse non era ancora nato.

Ma cosa ricorda Marco Tardelli dei momenti successivi al suo gol? «Se non avessi rivisto le immagini in televisione oggi non potrei dire proprio nulla di quegli attimi - è la risposta dell’ex Campione del Mondo - Non ricordo la corsa, non ricordo l’urlo, ho soltanto il ricordo dei filmati che ho rivisto dopo la finale. Ma so che è stato un momento di pazzia, di gioia, di allegria, di commozione: una somma di tante cose, grandi e piccole, e di sensazioni bellissime ’.

Un immagine, pero , e ancora nitida nella mente di Marco Tardelli: »E il momento del gol: quello non potrò mai dimenticarlo. E una gioia immensa, una gioia tutta mia, personale e indescrivibile: si deve vivere per poterla assaporare e per capire quali emozioni trasmette .

Ripensando a quella finale, Marco Tardelli ripercorre anche tutta l avventura spagnola: dalla partenza della spedizione azzurra al trionfo finale del Bernabeu. Ma nonostante le difficoltà che accompagnarono la Nazionale, tanto da spingerla al silenzio stampa, i ricordi dell’ex giocatore di Juventus e Inter sono tutt altro che negativi: «Non ricordo niente di brutto: e stato tutto bello, c’era una grande amicizia tra noi e i momenti che abbiamo vissuto sono stati molto divertenti, allegri».

Giornate indimenticabile, nonostante il ricordo piu vivo di Spagna ’82 resti ovviamente quello della finale. Marco Tardelli ha forse ripensato tante volte a quella sera, ma non gli è mai capitato di sognare la finale di Madrid: «Sono immagini che ho rivisto talmente tante volte che non le ho mai più rivissute, nemmeno in sogno».

 

(La Stampa.it)