Pirlo: "Italia, non preoccuparti"
Il centrocampista azzurro: "Fino a sabato potevamo vincere il Mondiale, poi sono nati i dubbi. Ma con la Repubblica Ceca basta un pari, e batterli non è un'impresa".

 

DUISBURG (Germania), 19 giugno 2006 - A Bratislava nel 2000 trascinò l'Under 21 al trionfo. Una doppietta che annichilì la Repubblica Ceca. Andrea Pirlo se lo ricorda bene. Quei gol li ha fotografati nella mente. Dopo la rete al Ghana è lecito chiedergli altre prodezze, anche se questo è compito di altri. Ma spesso sono proprio uomini come lui a fare la differenza; a risolvere i problemi quando tutto sembra perduto. Il più in forma della Nazionale parla sempre a decibel infinitesimali: "Gli obiettivi sono sempre gli stessi - afferma -, non sono cambiati". Poi la voce la alza criticando gli altalenanti giudizi sulla squadra: "Italia che esalta, Italia depressa. Siete voi giornalisti che prima ci definite dei fenomeni, che potevamo vincere il Mondiale; adesso dite che è tutto da rifare. L'Italia vera è quella del Ghana, ma che può fare anche meglio".

Pirlo insiste: "Sappiamo che un pareggio contro i cechi può bastare, ma noi entreremo in campo per vincere. Insomma, non mi sembra un'impresa così colossale". Sulla gara contro gli Stati Uniti non ammette che si parli di "flessione". "Loro ci hanno aggredito, noi ci siamo adattati e tutto sommato non mi sembra che sia andata così male". Poi parla di De Rossi. Un momentaccio: "E' stato un gesto istintivo. Ci ha giurato che non lo ha fatto apposta. E poi non sottolineiamo solo quello che ha fatto Daniele. Loro ci hanno messo molto furore. Sono stato fortunato; potevano spezzarmi una gamba". Domanda universale: come fermare Nedved? "E' un grande che può risolvere una partita in ogni momento - afferma Pirlo - anche se nella sua nazionale gioca in un ruolo diverso. Lo conosciamo bene, dovremo fare molta attenzione. Sicuramente gli infortunati della Repubblica Ceca ci avvantaggiano, perché senza punti di riferimento in attacco saremo più agevolati, ma sono sicuri che chi li sostituirà giocherà la partita della vita".

In caso di qualificazione agli ottavi, qualcuno gli prospetta il fantasma del Brasile. "Noi dobbiamo arrivare primi nel nostro girone per evitarlo, in caso contrario dovremo farcene una ragione. Ci penseremo al momento giusto". Contro la Repubblica Ceca ad Amburgo giocherà al fianco di Gattuso, formando un asse rossonero che conosce a memoria. Pirlo fa gruppo: "Con Rino o qualsiasi altro compagno mi troverò bene. Ora ciò che conta è vincere ad Amburgo. A partire da giovedì sarà un'altra Italia. Faremo di tutto per farvi cambiare idea dopo le critiche di Kaiserslautern".