Gp di Spagna,
una Ferrari pigliatutto
Trionfa Raikkonen davanti a Massa. Le rosse senza rivali come nel 2002.

28 aprile 2008. - In mancanza di Alonso, il pubblico spagnolo celebra la Ferrari e fischia Lewis Hamilton. Il Gran premio di Montmelò-Barcellona è stato un trionfo per la premiata coppia Raikkonen&Massa, una cavalcata trionfale che segna una svolta nel campionato. La Ferrari aspettava il ritorno in Europa per misurare le proprie forze dopo le tre gare extraeuropee. L’esame è stato superato con lode: terza vittoria di fila (e seconda doppietta), primo posto nella classifica piloti e costruttori, un dominio assoluto dalle prove libere fino al chilometro 305 e alla bandiera a scacchi.

«Sì, il risultato è ottimo, ma aspettate a dire che siamo superiori». Il compito del capo, in giornate come queste, è stappare lo champagne senza ubriacare la squadra. Stefano Domenicali si appiglia a tutto per tenere a freno l’entusiasmo: «Gli avversari sono vicini», «in qualifica dobbiamo migliorare», «basta una gara storta per perdere tutto il vantaggio», «la safety car ha rovinato la gara di Heidfeld, ma sarebbe potuto capitare a noi».

Dettagli su cui a Maranello lavoreranno nei giorni che separano dal Gp di Turchia (11 maggio), altro circuito gradito alle Rosse. Montezemolo ha chiamato dall’Italia per fare i complimenti. Nei box si respira l’aria delle stagioni migliori, tipo 2002 e 2004.

Della gara si ricorderanno due immagini: i ferraristi sempre davanti e il pauroso incidente di Kovalainen (illeso), che ha ricordato lo schianto di Michael Schumacher nel ’99 a Silverstone. Hamilton è stato protagonista di una partenza criminale, di cui il compagno di squadra non si è lamentato soltanto perché ha trascorso la notte all’ospedale in stato di choc. A parte Alonso, che abbandonerà la partita dopo 35 giri con il motore Renault a pezzi, la classifica dei primi 4 si definisce alla prima curva.

La safety car rovinerà la gara al solo Heidfeld, costretto a rifornire quando è vietato e per questo punito con una sosta di 10 secondi a box. Altre emozioni con il contagocce: Barrichello che sbatte su Fisichella in corsia box, Glock che tampona Coulthard. Il minimo sindacale per tenere svegli i tifosi del Cavallino, a cui in realtà interessava soltanto l’arrivo in parata. Primo in classifica a quota 29, Raikkonen è l’unico pilota andato sempre a punti quest’anno. Hamilton segue a 20, poi Kubica (19) e Massa (18). Il brasiliano ha passato con facilità Alonso al via e ha quasi affiancato il compagno, poi il buonsenso lo ha indotto a non tentare un attacco temerario. Il brasiliano sta recuperando dopo il flop nelle prime due gare, però in Spagna è uscito sconfitto da Raikkonen e le gerarchie in famiglia si stanno definendo. «Va bene così, otto punti sono un buon risultato». Poi commenta la presenza di Schumacher ai box: «Non l’ho visto molto in questi giorni. Michael non è qui per darci consigli o spiegarci cosa fare. Lui è utile durante i test, come la settimana scorsa quando ha collaudato le gomme slick».

Il circuito di Montmelò ha promosso anche il celebrato muso con il buco della F2008. La Ferrari è diventata più stabile e usa meglio le gomme rispetto alla McLaren (Hamilton si è lamentato: «Gli pneumatici andavano e venivano»). «Forse non lo useremo nei circuiti ad alta velocità», avverte Domenicali, riferendosi ai tracciati di Monza, Montreal e Spa-Francorchamps. Altra questione tecnica su cui la Ferrari lavorerà è la qualifica. La pole position di Raikkonen è stata ottenuta con un vantaggio minimo sulle McLaren e con qualche chilo di benzina in meno.

La posizione al via sarà cruciale a Montecarlo, dove si correrà il 25 maggio e dove l’anno scorso il Cavallino, in difficoltà nella curve lente, subì una delle sconfitte più pesanti. Rispetto alla F2007, la monoposto di quest’anno ha un passo più corto e quindi è più agile nello stretto (un test in proposito sarà svolto a metà maggio sul circuito francese di Le Castellet). Cura maniacale è stata inoltre rivolta alle partenze, che sono diventate il punto di forza. «La sberla presa in Australia ha rinforzato la compattezza della squadra - chiude Domenicali -. Adesso guai a perdere la concentrazione: gli avversari sono vicini».

 

(La Stampa.it)