8 agosto 2008. - Guido Silvestri ricercatore della Pennsylvania State University, nato ad Ancona ha lasciato l'Italia da oltre dieci anni per lavorare in alcuni dei più prestigiosi laboratori americani impegnati nello studio dell'Aids,compreso quello di uno dei pionieri in questo campo, il direttore dell'Istituto statunitense per la ricerca sulle malattie infettive (Niaid), Anthony Fauci.

Silvestri è intervenuto alla conferenza mondiale sull'Aids a Città del Messico per spiegare come la ricerca sull'Aids possa avvalersi delle scimmie. E parla di quelle africane, in particolare, perché specie hanno la caratteristica unica di convivere pacificamente con il virus dell'Aids (Siv) : lo accontentano dandogli ogni giorno "in pasto" una piccola quantità di cellule immunitarie CD4 che viene immediatamente ricostituita. E' da qui che la ricerca sul virus Hiv sta ripartendo: "non si tratta di cancellare quanto fatto finora, ma di guardare al virus da un nuovo punto di vista", dice Silvestri.

"Finora - ha detto Silvestri - si è riusciti a controllare sempre meglio l'infezione, ma la prevenzione è stata deludente e per quella immunologica brancoliamo nel buio. L'idea sulla quale tutti si sono basati finora è che il potenziare il sistema immunitario possa aiutare a bloccare la replicazione del virus. Si è seguita cioè la stessa strategia che è sempre stata seguita per combattere tutti gli altri virus. Ma l'Hiv è un virus diverso. La sua caratteristica è di replicarsi nelle cellule immunitarie Cd4 attivate. E più queste sono numerose, più il virus si moltiplica. Per rompere questo circolo vizioso, quindi, la prima cosa da fare è guardare all'Hiv con occhi completamente nuovi e su questa base riconsiderare la ricerca su farmaci e vaccini".

 

(News Italia Press)