Italiani nel Mondo 2007: lingua e cultura strumenti di affermazione
L'italiano è la quarta lingua più studiata al mondo.

 

8 ottobre 2007. - E' stato presentato a Roma, presso il Centro Convegni dell'Istituto Patristico Augustinianum, il Rapporto Italiani nel Mondo 2007, realizzato dalla Fondazione Migrantes, in collaborazione con il Comitato Promotore composto da Acli, Inas-Cisl, Mcl e Missionari Scalabriniani.

Il Rapporto dedica attenzione particolare alla lingua italiana, sia nella lettura relativa alla popolazione italiana nel mondo, sia relativamente all'italofonia.

Oggi l'italiano è la quarta lingua più studiata al mondo, la seconda in ordine di iscritti ai corsi in Canada e la quarta negli Stati Uniti. Sono circa 200 milioni gli italofoni nel mondo, per circa un terzo cittadini, per un terzo oriundi e per un altro terzo amatori.

Il Ministero degli Affari Esteri ha erogato nel 2006 oltre 26 milioni di euro per l'attivazione di corsi di lingua italiana all'estero, per l'80% destinati ai territori europei e americani. Qui si concentrano, infatti, l'83% delle scuole italiane e delle sezioni bilingue che organizzano insegnamenti di italiano, il 73% degli Istituti Italiani di Cultura e oltre il 90% dei Comitati della "Dante Alighieri".

Nell'insieme sono oltre 600.000 nel mondo le persone che studiano l'italiano presso le scuole pubbliche locali, le università, gli Istituti italiani di cultura e le diverse associazioni attive nella promozione della nostra lingua, tra le quali spicca la Società "Dante Alighieri".

Ma non tutto va per il verso giusto. Il Land Baviera ha deciso di declinare totalmente l'onere della gestione diretta dei corsi di lingua-madre entro l'anno scolastico 2008/2009 per puntare sull'integrazione linguistica tedesca a partire dagli asili, salva restando la disponibilità a sostenere la lingua italiana come attività complementare e facoltativa (Arbeitsgemeinschaft) nelle Realschule (ginnasi), nonché l'istituzione di classi bilingui.

Anche nelle famiglie italo-canadesi l'uso dell'italiano va lentamente spegnendosi e, secondo le previsioni, fra dieci o quindici anni i figli degli italiani non solo non sapranno più parlare l'italiano, ma avranno anche difficoltà a capirlo: questa la preoccupazione espressa dall'Ambasciata e dalle organizzazioni italiane. Per questo si è pensato alle strategie da seguire per introdurre l'insegnamento della lingua italiana fin da piccoli, a partire dagli asili nido, e di potenziare su Rai International i programmi dedicati ai bambini, curando anche maggiormente la preparazione dei docenti.

Un esempio di evoluzione positiva è invece quello degli Stati Uniti, dove in passato l'italiano era stato declassato a "lingua della manovalanza", mentre la "lingua della cultura, della raffinatezza, dei viaggi" era il francese. Nel 2006 a studiare l'italiano sono stati 61.000 ragazzi, quasi il doppio rispetto al 1970. La lingua italiana è, ora, al quarto posto tra quelle più studiate nel Paese (746.000 lo spagnolo, 200.000 il francese, 91.000 il tedesco). Le possibilità di ulteriore avanzamento sono concrete, perché l'italiano non è più considerato una lingua da insegnare ai soli discendenti degli emigrati, ma una lingua portatrice di cultura e di stile.

In effetti, l'italiano e la cultura italiana riusciranno ad affermarsi sempre più non solo in forza della grandezza storica, ma anche per lo sforzo che si farà, nell'Italia di oggi, nel selezionare contenuti in grado di richiamare l'interesse degli italiani sparsi nel mondo e dei Paesi che li hanno accolti.

(News Italia Press)