I giovani sono l'elemento chiave
per un rilancio duraturo del CGIE
Lo afferma il Vice responsabile DS Italiani nel Mondo, Eugenio Marino.

ROMA, 9 maggio 2007. - “L’elemento chiave per un rilancio vero e duraturo del CGIE è quello di un coinvolgimento serio dei giovani italiani all’estero, anche quelli che vi risiedono temporaneamente.“. Ad affermarlo, a margine della seconda giornata dell’assemblea plenaria del Consiglio generale degli Italiani all’estero, è il Vice responsabile DS Italiani nel Mondo, Eugenio Marino.

“Si è aperta una fase nuova”, fa osservare, poi, Marino, “ e andranno rimodulate funzioni e obiettivi del Consiglio. La relazione di ieri del Segretario generale Carozza, fa efficacemente il punto sulle indicazioni e proposte emerse negli ultimi mesi nei dibattiti che per la prima volta hanno visto coinvolti nelle Commissioni Continentali anche Comites e Intercomites“.

“Sono assolutamente convinto che il CGIE dovrà svolgere una efficace funzione di raccordo con i parlamentari, i Comites, le istituzioni, gli enti e le associazioni che, sia in Italia che all’estero, si occupano della comunità italiana nel mondo. A questa funzione consegue necessariamente che il Consiglio venga eletto indirettamente, lasciando ai parlamentari e ai Comites la funzione di rappresentanza diretta“.

“E’ infine vitale” conclude, quindi, Marino, “che la collocazione del CGIE rimanga all’interno del MAE, mentre può essere utile ripensare quella della Conferenza permamente Stato-Regioni-Province autonome-CGIE, nell’ottica di una riorganizzazione autonoma e svincolata, ma in più stretto contatto con la Conferenza Stato-Regioni.“

 

(aise)