Entro giugno un disegno di legge
per la riforma dell'editoria all'estero

L'impegno del sottosegretario Levi di fronte alla plenaria del CGIE.

ROMA, 10 maggio 2007. - L’editoria italiana all’estero avrà entro giugno il suo disegno di legge organico e la sua riforma. Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega per l’editoria, Ricardo Levi, ha preso questo impegno oggi di fronte alla Plenaria del Cgie. "Con la Finanziaria ci eravamo impegnati a presentarlo entro giugno e posso confermare che manterremo l’impegno".

Intanto oggi, alla Farnesina, è stato segnato un altro passo importante verso quella consultazione allargata a tutti gli attori del mondo dell’editoria che in tanti, qui in Italia come all’estero, avevano auspicato. Un passo che si concretizzerà con la partecipazione del Cgie alla riunione indetta per la prossima settimana dal presidente della Commissione per la riforma dell’editoria, Enzo Cheli. L’invito è stato rivolto ufficialmente oggi dal Sottosegretario Levi e, accolto con soddisfazione dal Segretario Generale Carozza, consentirà al Cgie di esporre in quella sede proposte e suggerimenti per la definizione di una più organica legge sull’informazione.

"Stiamo andando nella stessa direzione", ha assicurato, intervenendo oggi ai lavori della Plenaria, lo stesso Levi, subito dopo la presentazione del documento sull’informazione elaborato dalla I Commissione del Cgie e poi approvato all’unanimità dall’assemblea. "Tanti sono gli elementi di condivisione", ha detto, ma "l’aumento delle risorse sarà difficile".

"Purtroppo dobbiamo lavorare nella direzione opposta", ha spiegato ai consiglieri, perché "stiamo affrontando un’opera di risanamento dei conti pubblici" che coinvolge tutti i campi, anche quello dell’editoria. "Ciò non significa che tutte le voci debbano subire una riduzione", ha precisato Levi, assicurando che ci sono ancora spazi per un dialogo "costruttivo".

Al di là delle risorse il disegno di legge che riformerà l’editoria all’estero va nella direzione del cambiamento delle esigenze e delle procedure. Per Levi sarà una riforma con "lo sguardo rivolto al futuro", capace di "cogliere le nuove dimensioni dell’editoria e le esigenze della società italiana".

Una riforma che, in linea con quanto indicato nel documento della Commissione Informazione, tenga conto della "specificità dell’informazione italiana all’estero" e della "nuova dimensione della cittadinanza" con una comunicazione mirata nei periodi elettorali; che miri ad un maggior "controllo delle provvidenze" e definisca, tramite decreto, un regolamento in grado di "accelerare i tempi delle procedure burocratiche" e, dunque, garantisca una erogazione dei contributi "più corretta e puntuale"; senza dimenticare il ruolo delle agenzie di stampa per l’estero.

Quanto alla delicata questione della pubblicità istituzionale, Levi ha confermato il proprio impegno sulla definizione delle modalità di "inclusione, nei modi che saranno resi possibili dai nostri bilanci, dei giornali italiani pubblicati all’estero".

Infine, uno sguardo alle nuove tecnologie. Perché la rivoluzione telematica non è solo italiana e da questa anche l’informazione italiana all’estero potrà trovare "un nuovo slancio".

 

(aise)