Il Console d’Italia in Freiburg preoccupato per la It.Card

Si tratta di una carta di sconto tesa ad agevolare
i viaggi in Italia dei connazionali residenti all'estero.

Pubblichiamo questa informazione —di interesse per gli italiani residenti in Messico—
e chiediamo all'Ambasciata d'Italia di informare se la Carta è già operativa
e a chi bisogna rivolgersi per ottenerla.

12 giugno 2007. - Esiste per davvero, e in quale misura, il fenomeno del cosiddetto "Turismo di ritorno", che ha provocato la realizzazione della It.Card, presentata recentemente dalla Farnesina, come iniziativa destinata ad agevolare i connazionali residenti all'estero nel corso dei loro viaggi in Italia? Quali difficoltà essa presenta e quali complicazioni ed intralci provocherà presso i "distributori" (leggi Uffici consolari) all'atto dell'attuazione? Quali le reazioni suscitate dal provvedimento presso il Sindacato Nazionale Dipendenti del Ministero Affari Esteri (SNDMAE)?

Webgiornale ha raccolto la dichiarazione di un amministratore "coinvolto", Jgor De Bernardini, Console d'Italia in Freiburg.

Il Console afferma di essere informato delle "osservazioni formulate in proposito dal Sindacato Nazionale Dipendenti Ministero Affari Esteri (SNDMAE). L'iniziativa della distribuzione di questa carta di sconto, tesa ad agevolare il c.d. turismo di ritorno in Italia da parte dei connazionali residenti all'estero, rappresenta un nuovo passo in avanti verso una sempre più ampia e migliore integrazione dei nostri connazionali all'estero nel quadro del sistema Italia".

È certamente positivo il fatto che il Ministero degli Affari Esteri punti a "valorizzare le nostre comunità all'estero, specialmente quelle stanziate in Europa, agevolandole nei loro contatti con la Madre Patria tramite iniziative di questo tipo e spero che esse trovino accoglienza positiva presso i nostri connazionali. In tal modo, mi auguro che si avanzi ulteriormente nella direzione di un costante miglioramento dei rapporti tra le comunità italiane all'estero e il Ministero degli Affari Esteri".

Il Console afferma di associarsi alle osservazioni formulate dal SNDMAE "in ordine alla capacità della nostra rete diplomatico-consolare di assorbire iniziative di questo tipo senza che prima sia stata fatta una seria analisi di impatto delle decisioni prese e dunque delle ripercussioni che queste potrebbero avere sul buon andamento della macchina amministrativa. La rete, infatti, è già in notevole sofferenza a causa dell'atavica scarsezza di risorse che l'affligge, sia in termini assoluti sia in rapporto ai nostri principali partner europei".

Il Consolato d'Italia a Friburgo dovrebbe ricevere circa 20.000 It.Card. "È facile immaginare cosa potrebbe accadere se si presentassero in Consolato 20.000 connazionali e tutti insieme contemporaneamente desiderassero ottenere la It.Card: praticamente smetteremmo di funzionare. Si tratta di un'ipotesi ovviamente irrealistica, ma spero che serva a far comprendere le difficoltà in cui ci dibattiamo quotidianamente per offrire ai connazionali un servizio consolare all'altezza delle loro aspettative".

Di recente, i sindacati confederali del Ministero degli Affari Esteri hanno diffuso un dato, a mio avviso, preoccupante. Nella pianta organica del Ministero degli Affari Esteri risulterebbe esserci un vuoto di circa 500 dipendenti delle aree funzionali. Osservo inoltre che, secondo i dati apparsi di recente sui maggiori quotidiani nazionali, il tasso di assenteismo dei dipendenti del Ministero degli Affari Esteri è tra i più bassi della Pubblica Amministrazione italiana. Pur essendo cosciente che ci troviamo in una fase di ristrettezze del bilancio pubblico e di blocco del turn-over, mi domando se non sia possibile ipotizzare la creazione di un meccanismo di finanza pubblica che consenta agli enti pubblici e ai ministeri maggiormente virtuosi, come quello cui appartengo, di procedere ad un congruo numero di assunzioni per rimpolpare il proprio organico e che, nel contempo, penalizzi invece quelli in cui, tra l'altro, vi sia un più alto tasso di assenteismo o minore produttività. Solo in questo modo, forse, sarà possibile superare le difficoltà in cui si dibatte la nostra rete diplomatico-consolare e offrire ai nostri connazionali un ventaglio di servizi consolari più ampio rispetto a quello classico, garantendone parallelamente un'effettiva ed efficace erogazione a tutti".

 

(Webgiornale/News ITALIA PRESS)