13 dicembre 2006. - In maniera rocambolesca, così come avviene muovendosi telefonicamente, abbiamo realizzato questa intervista cominciata a Praga, e conclusa tra Roma e l'aereoporto mentre il vice Ministro partiva per un viaggio in Argentina. Emerge un quadro chiaro delle intenzioni e della azione di governo, di Danieli, che ha bisogno di una ulteriore "puntata". Un'altra sequenza di domande sulla finanziaria, che attendono risposte. Su questo vi è stata piena disponibilità di Danieli a fornire risposte, ma queste non potranno che giungere, - come affermato da Neri -, la prossima settimana, allorquando il quadro degli emendamenti al Senato ed il monitoraggio compiuto al Ministero sarà completo. Intanto, però...

Vice Ministro, ci sembra voglia inserire elementi di novità nella politica per gli italiani all'estero. E' davvero un suo impegno?
Il tempo del convegnismo, delle parole è finito. Per quanto mi riguarda fin dall'inizio ho detto la mia azione di governo sarebbe stata caratterizzata da: concretezza, individuazione degli obiettivi e tempi di realizzazione attraverso un percorso serio rigoroso e condiviso con le rappresentanze dell'emigrazione, con le nostre Comunità all'estero, con il CGIE con i comites e con i parlamentari eletti all'estero. Retorica e tagli di nastrini che normalmente sono stati accompagnati negli anni del governo Berlusconi da tagli insostenibili al sistema dell'emigrazione italiana sono per me una prassi negativa da lasciare alle spalle.

Dal suo insediamento ne ha fatta di strada! Credo che già abbia visitato le comunità in altri due continenti – America ed Australia. Come stanno i nostri connazionali? Non mi dica "Stanno tutti bene", perché non la credo; si ricorda il film interpretato da Marcello Mastroianni?
Il mondo dell'emigrazione sta in questo mondo. Bisogna avere l'umiltà e il senso di responsabilità di conoscerlo per verificarne le affermazioni e le criticità. Troppi ne parlano utilizzando il gossipp e molti ne parlano senza sapere di che cosa stanno parlando. Bisogna abituarsi a parlare al plurale quando si parla di emigrazione, sapendo che si tratta di una realtà ricca e complessa i cui bisogni e le cui domande variano a seconda del paese e della stratificazione sociale. Ho iniziato una visita alle nostre comunità in parte in Europa, in Australia, Nuova Zelanda negli Stati Uniti, ed ora In America del Sud. Sono stati incontri particolarmente positivi. Anche perché ho visitato comunità che generalmente restano al di fuori del tradizionale circuito dei salotti. Ho potuto approfondire sia il forte legame e l'integrazione, sia la loro qualificata presenza nelle istituzioni nazionali e locali dei paesi di accoglienza e al tempo stesso grande consapevolezza di introdurre cambiamenti, di riformare, riqualificare, rilanciare la loro presenza.

Veniamo al punto. Questa maggioranza, soprattutto al Senato sembra instabile, ma varrà il detto: "non vi è niente di più stabile della instabilità?"
Al Senato c'è una stabilità garantita dagli eletti all'estero, presenza seria e qualificata e responsabile. C'è stata una caduta di stile e ci sono state offese inqualificabili da parte di certo giornalismo . Questi dovrebbero avere il buon gusto di andare a verificare la presenza dei Senatori in aula ed il loro impegno sui tanti temi che li riguardano e non solo. La loro assiduità di presenza sia ai lavori delle commissioni che in aula è superiore a quella di chiunque altro. Intervengono, certamente con una attenzione prioritaria ai temi dell'emigrazione, ma anche su tutti i temi di carattere politico generale e nazionale, smentendo la inverosimile affermazione che li vorrebbe "parlamentari monotematici".

L'Immagine dell'Italia ha che punto è?
In questi primi mesi l'Italia ha recuperato ruolo e profilo a livello credibilità internazionale. Oggi l'Italia è considerata uno dei paesi più importanti sullo scenario internazionale. Siamo intervenuti interrompendo un conflitto devastante. Siamo entrati nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU con un consenso unanime e ci stiamo assumendo responsabilità in aree dove più forti sono i conflitti, dove più acute sono le sofferenze della popolazione civile e dove più urgenti sono i processi di dialogo e pacificazione.

La franchezza la ha sempre accompagnato nella sua attività politica, ne sono personalmente testimone. Il Ministro D'Alema ha un particolare riguardo nei suoi confronti, lo ha voluto nelle fila del governo anche nelle precedenti legislature. Cos'è? Un' affinità salentina? Un fatto anagrafico, è l'era dei cinquantenni? O semplicemente una questione di baffi?
Semplicemente una stima reciproca.

 

Da News Italia Press