La tessera annonaria
Di Claudio Bosio. Seconda parte

Carta annonaria individuale.22 aprile 2009. - La situazione alimentare dei grandi centri urbani peggiora di mese in mese, anche perché le autorità periferiche, legate alle situazioni locali, preoccupate di "non inasprire gli animi", chiudono gli occhi sulle evasioni. Unico ottimista in tanta amarezza è Mussolini: «Questo duro regime alimentare non mi preoccupa oltre misura. Il livello di vita materiale del popolo italiano è sempre stato e sempre sarà più che modesto dato che viviamo in 144 persone ogni chilometro quadrato. Su questo campo dei consumi sono così tranquillo che ho annunciato che il tesseramento durerà anche dopo la guerra e diverrà permanen¬te in modo da armonizzare il consumo con la produzione » Sul finire del '42 la carne è praticamente scomparsa nelle grandi città: a Roma per un milione e mezzo di abitanti si macellano 600 capi ogni 15 giorni. In molte città sono sorti gli orti di guerra, il sagrato del Duomo di Milano, per esempio, è stato coltivato a grano. C'è chi prova a far leva sulla ingegnosità italica per sopperire alla mancanza del cibo. Antonio Fogazza, capocuoco del Savini, legge alla radio i suoi consigli: "Quando non c'è pasta o riso ti si offre la possibilità dì gustare sformati di legumi, gnocchi di avena". Nel novembre 1941 i prezzi hanno già subito un ulteriore, brusco rialzo, tutti assieme: a cominciare dalle sigarette, sigari, tabacco da pipa, per seguire, a ruota, il pane speciale, fagioli secchi, ceci, lenticchie, patate, latte, formaggi, uova, zucchero, marmellate, carne, mostarda e baccalà, nonché, dulcis in fundo, frutta e verdura. Viene tesserato il carbone vegetale, utilizzato per la cottura dei cibi. (Da notare che, annunciando tutti questi provvedimenti, non c'è giornale che scriva la parola "aumento": i prezzi subiscono un "adeguamento"). Carta, ferro, stagno, rame, cuoio e vivande sono divenuti beni preziosi; i mezzi pubblici cessano il servizio alle 22; dal 1 novembre 1941 è stata vietata la circolazione delle vetture a benzina. Nel febbraio 1942, il Regime impone il ribasso dei prezzi di pane, riso e pasta, ma, nel contempo, ha diminuito anche la razione giornaliera di pane:

    150 grammi per chi non lavora

    250 per i lavoratori semplici

    350 per chi faceva lavori pesanti

    450 per quelli pesantissimi

Alla fine del 1942 i ristoranti si inventano il "rancio unico" (minestra, verdura e frutta) I caffè e le pasticcerie sono chiusi; saponi, vestiti e scarpe sottoposti a tesseramento.

Nonostante le imposte straordinarie, il Regime non riesce a frenare la spinta inflazionistica: se nel 1933, in una famiglia impiegatizia media, i prodotti agri¬coli incidevano sulle spese per il 25%, nel periodo bellico l'incidenza è salita al 75% . No, la vita dei "civili" non è proprio facile.

Facciamo un ulteriore salto nel tempo: eccoci nel 1944, con i tedeschi in casa a farla da padroni: tutto sotto controllo! Ma i prezzi ufficiali, le tessere, i controlli ottengono questo bel risultato: si spendono 72lire/mese (63.872 Lit2003, 33€2009) per avere i due terzi delle calorie strettamente necessarie e dalle 700 (620.979Lit2003, 321€2009) alle 800 lire (709.691Lit2003, 367€2009) per acquistare l'altro terzo alla borsa nera! Il ministro dell'Agricoltura, Moroni, crede comunque che gli italiani possano sopportare la vita cara tirando la cinghia e fa di queste geniali proposte e Mussolini: «E un'altra proposta vorrei, Duce, avanzare: quella di ridurre il pasto del mezzogiorno alla minestra. Abbondante, ben condita e arricchita di verdure. La colazione sarebbe considerata una sostanziosa refezione durante la pausa del lavoro. Il contributo calorico non muterebbe e si eliminerebbe l'odierno assillo dell'approvvigionamento per il secondo piatto. »

 

Ci sono alcuni prodotti, la cui domanda è assolutamente sperequata rispetto al mercato, che arrivano a toccare quotazioni incredibili. Ad esempio:

Articolo Lit1944  Lit2003  €2009
1 autocarro usato  3.000.000 357 milioni  184.000
1 motocarro 800.000  184.00095 milioni  184.000 49.000
1 bicicletta 11.000  1,3 680
1 metro di tessuto di lana, per uomo 3.000 360.000 185
1 cucina, a gas-elettrica 25.000  3 milioni 1500
1 radio a 5 valvole 7.500 893.000 461
Carbone, 1 quintale 1000 119.000 61,5

 

Insomma nella Repubblica di Salò, chi è ricco mangia e si riscalda, chi povero fa la fame e soffre il freddo. Nel luglio dei '44, alla Falck, gli stipendi sono mediamente quelli riportati più sotto in tabella. Ma, come ricavabile dalle statiche ISTAT, per vivere lo scapolo "dilapida" 1397 Lit 1944, pari a 166.290 Lit2003 cioè circa l’82,2% del proprio salario, mentre un ammogliato con un figlio spende 3302Lit1944, pari a 393.050 Lit2003 , qualcosa come il 164% in più del suo salario!

Personale Falck

Lit 1944/mese

Lit2003

€2009

1 scapolo

1700

1.508.100

778,9

1 ammogliato, senza figli

1892

1.867.620

964,5

1 ammogliato, con 1 figlio

2012

1.986.100

1025,7

1 ammogliato, con 2 figli

2142

2.114.400

1092,0

Tra l'agosto del '43 e l'agosto del '44 stipendi e salari sono, è vero, aumentati dei 50 , ma i prezzi dei generi alimentari sono a loro volta cresciuti del 100%: tanto per rendere l'idea, un paio di scarpe costa 2000Lit,pari a 238.100Lit2003, quanto percepisce un dipendente-Falk, ammogliato con un figlio.Alla Fiat il salario medio è di 240 lire la settimana di 48 ore (pari a 28.570 Lit2003, 14,75 €2009).

Per contro, i prezzi medi vigenti nel mercato sono: Articolo Lit 1944 Lit2003 €2009

Pane 10 Lit/kg 1.195 0.62

Riso 10 Lit/kg 1.195 0,62

Burro 200 Lit/kg 23.870 12,33

Olio 600 Lit/litro 71.610 37,0

Vino 20 Lit/litro .2.390 1,23

Come si fa a campare, se la roba nei negozi non si trova e se i quattrini non valgono più? Si ricorre necessariamente al mercato nero, sempre fornitissimo e, purtroppo, sempre più esoso. Il fenomeno di questo mercato-alternativo, ha avuto degli inizi che vale la pena di raccontare: dapprima, son cominciate a comparire, al mattino, in città, provenienti dalla campagna, delle donne alquanto "corpulente". Le stesse, se ne tornano in campagna, alla sera, notevolmente ... dimagrite: in città, presso alcune famiglie che ne hanno fatto richiesta, si sono liberate del loro "carico", consistente in burro, lardo, carne e altri generi di prima necessità. E, volente o nolente, il "cittadino" sborsa: digrigna i denti, brontola, impreca, ma paga. E che siano benedette queste "borsare-nere" che almeno ci consentono di sfamarci. Sì, perché quando la cintola si è stretta che più non si può, è giocoforza "arrangiarci": tutti noi, popolo di sfollati e di forzati "pendolari ", impariamo, molto in fretta, ad arrabattarci. Per il mondo contadino viene l'ora della rivalsa sulla città affamata. Molti, sempre di più, il sabato pomeriggio e la domenica partono per le campagne, in "corriera" o in bicicletta, alla ricerca degli alimenti perduti, il burro, le uova e il mitico pane bianco che tutti sognano da quando il pane della tessera non solo è raziona¬to, ma grigio o giallo, prima miscelato con la crusca (e i giornali decantano le qualità del pane integrale) e poi nella misura del 30 % con il granoturco. La richiesta dei contadini invoglia a sottrarre quantità sempre maggiori all'ammasso e ad aumentare i prezzi del libero mercato: i vitelli e i maiali vengo¬no nascosti, macellati di notte; il sale e il pepe necessari alla conservazione delle carni raggiungono prezzi folli, 1000 Lit/kg per il pepe, (circa 120.000 Lit2003, 61,5 €2009 ) lo stipendio mensile di un impiegato; chi sta in riva al mare fa il sale nella vasca da bagno, dovunque si alleva pollame. C’è chi ostenta una antipatica strafottenza, asserendo di aver opportuni "complici" nella polizia o nell'amministrazione, pronti, se il caso, a testimoniare che il tale carico d'alimenti è andato distrutto "causa bombardamento aereo".

I prezzi sui "due mercati" nel 1943-44 sono i seguenti:

                                                          Mercato Ufficiale              Mercato Nero

Articolo

Lit 1943-44

Lit2003

Lit 1943-44

Lit2003

Diff.%

12 uova

6

3.175

90

47.610

1400%

olio, 1 litro

15

8.465

120

63.480

700%

burro, 1 kg

28

14.810

200

105.800

614%

salame, 1 kg

26

13.750

170

89.950

553%

pane, 1 kg

2,60

1.375

23

12.170

785%

Le differenze percentuali sopra elencate rendono evidentissimo l'entità del fenomeno, nelle sue folli pretese e altrettanto folli riscossioni per la merce offerta. A dire il vero, alle prime manifestazioni della borsa nera il regime ha tentato di soffocarla con dure sentenze, cui la stampa ha dato grande risalto: fra i primi condannati un fornaio di Paola che due volte la settimana andava con i tredici figli e altrettante valigie a Benevento portando pane e olio. Non gli serve un bel niente il dire che forniva anche la moglie del Federale: condannano lui e cinque dei figli a due anni di reclusione. Ma della merce di questo "mercato alternativo" non se ne può proprio fare a meno, e i "borsari neri " non solo sopravvivono ma fanno sempre più affari d'oro. Infatti, verrà il momento in cui non si accontenteranno più di essere pagati in vil moneta: pretenderanno il cosiddetto "cambio-merce", cioè di essere compensati con beni durevoli, dapprima con vestiti smessi, poi con argenteria e, infine, con gioielli e monili d'oro. Per tanta gente, che ha perso casa e averi sotto le bombe, e vive sfollata in sistemazioni comparativamente poco decorose, questo vuol dire depauperarsi sistematicamente e irrimediabilmente.

Ma, si sa: la Fabbrica dell'Appetito non chiude mai né mai fa sciopero.

3 febbraio