Il mistero
dei contributi

Nuovi tagli
per la stampa italiana all'estero.

 

23 aprile 2011. - «I colpi bassi per l’editoria non finiscono mai. Stavolta a patirne le conseguenze più di tutti sono i quotidiani italiani all’estero, per i quali i contributi pubblici tornano a essere in parte misteriosi».

È quanto ha dichiarato ieri il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, che è anche Presidente della Commissione Informazione del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero.

Siddi ricorda che «il ripristino —deciso con il provvedimento Milleproroghe— della dotazione dei fondi previsti dalla legge, dopo un ingiustificato taglio del 50% avvenuto a metà dello scorso anno, non è ancora avvenuto. Il Ministero dell’Economia guidato da Giulio Tremonti avrebbe, infatti, messo sul piatto solo uno dei 5 milioni di euro stanziati dalla legge. Per i sei quotidiani italiani all’estero, Corriere Canadese, America Oggi, Globo e Fiamma in Australia, Gente d’Italia e Voce d’Italia in Sudamerica, Voce del Popolo a Fiume, strumenti di informazione, cultura e lingua italiana che tengono in rete le nostre comunità fuori dal Paese e sono efficaci strumenti di identità nazionale globale, riesplodono difficoltà anche a causa del silenzio con cui fino ad ora tutto questo sta accadendo».

«I problemi – denuncia Siddi – sono per le aziende e i lavoratori – tra questi circa 150 giornalisti italiani – poiché si va profilando un rischio di incertezza grave sulla possibilità di proseguire correttamente l’attività, assicurando lo sviluppo dei programmi concordati e la garanzia dei posti di lavoro. Sinora sono stati infatti erogati i contributi solo nella misura del 50% e l’ipotesi del saldo ad aprile del restante 50%, dopo il ripristino del Milleproroghe, si è improvvisamente allontanata senza alcuna ragione. Le banche, in alcuni casi, già chiedono alle aziende i rientri e minacciano di sospendere le linee di credito».

Il segretario della Fnsi ribadisce che «non si può andare avanti cosi. Lo Stato non può venir meno agli obblighi di legge che sono veri e propri contratti».

«Per la Fnsi, solidale con i colleghi dei giornali italiani all’estero, - annuncia Siddi – è l’ora di rompere il muro del silenzio sull’ennesimo mistero o tentativo di colpo di mano contro la stampa, anche per evitare che passi un’idea odiosa: quella che si possano colpire i giornali all’estero perché tanto sono lontani dal centro del potere e hanno pochi santi in Paradiso».

La Federazione della Stampa, conclude, «chiede chiarezza, invita il Ministero dell’Economia a far fronte agli obblighi di legge e la Presidenza del Consiglio a far sentire la sua voce di garante del "contratto sociale" con la stampa e con le comunità italiane all’estero».

 

(aise / puntodincontro)

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23 abril 2011. - «Los golpes bajos para la industria editorial no terminan. Esta vez las consecuencias las pagan los periódicos italianos en el extranjero, para los cuales los apoyos gubernamentales vuelven a ser en parte un misterio».

Así lo aseguró ayer el Secretario General de la Federación Nacional de la Prensa Italiana, Franco Siddi, quien también es Presidente de la Comisión de Información del Consejo General de los Italianos en el Extranjero.

Siddi recuerda que "la restauración —de acuerdo con la medida "milleproroghe" de las cantidades de dinero previstas por la ley, después de un corte injustificado del 50% a mediados del año pasado, aún no ha sido implementada. El Ministerio de Economía, dirigido por Giulio Tremonti, de hecho, ha entregado hasta ahora solo uno de los 5 millones de euro determinados por las disposiciones legales.

Para los seis periódicos italianos de publicación diaria en el extranjero, Corriere Canadese, America Oggi, Globo y Fiamma en Australia, Gente d’Italia y Voce d’Italia en Sudamerica, Voce del Popolo en Fiume —herramientas de información, cultura y lengua italiana que mantienen conectadas nuestras comunidades fuera del país y son un instrumento eficaz para la conservación y difusión de la identidad nacional— vuelven a presentarse dificultades que se ven aumentadas por el silencio con el que hasta ahora todo esto está sucediendo".

"Los problemas - dice Siddi - son para las empresas y los trabajadores —incluyendo cerca de 150 periodistas italianos— dado que se perfila un serio riesgo de incertidumbre sobre la posibilidad de seguir adecuadamente con esta actividad, garantizando el desarrollo de los programas acordados y los puestos de trabajo. A la fecha se han pagado solo la mitad de las contribuciones con la promesa de cubrir el 50% faltante durante el mes de abril después su restauración a través de "milleproroghe". Sin embargo, de repente, esta posibilidad se ha esfumado sin ninguna razón. Los bancos, en algunos casos, ya exigen la liquidación de los adeudos y amenazan con suspender las líneas de crédito".

"Para la FNSI, solidaria con nuestros colegas de la prensa italiana en el extranjero —anunció Siddi— es hora de romper el muro de silencio sobre este nuevo misterioso intento de golpe contra la prensa y también para evitar que se materialice una posibilidad terrible: que se quieran golpear los periódicos en el extranjero, ya que están tan lejos del centro del poder y tienen pocas posibilidades de cabildeo".

La Federación —concluye— "pide claridad y hace un llamado al Ministerio de Economía para cumplir con sus obligaciones legales y a la Presidencia del Consejo de los Ministros para hacer oír su voz como garante del contrato social con la prensa y la comunidad italiana en el extranjero".

 

(aise / puntodincontro)

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