Rossi, la rimonta è cominciata

Col trionfo del Mugello il pesarese si è rilanciato in classifica: 34 punti di distacco non sono impossibili per lui. Ma con un Capirossi e una Ducati così non potrà più sbagliare.

SCARPERIA, 5 giugno 2006 - Quasi otto milioni di spettatori davanti alla tv rapiti dalle acrobazie di Valentino Rossi e Loris Capirossi. Un dato che non stupisce. Dopo sei GP, infatti, il campionato ha regalato al Mugello l'atto più spettacolare ed equilibrato dell'anno. Rossi ha vinto e si è rilanciato nella lotta al titolo, la Ducati e Capirossi hanno confermato di essere estremamente competitivi, le Honda sono sempre in agguato. Questo quadro di incertezza si è mescolato alla perfezione nel GP d'Italia di ieri. Ne è uscita una gara splendida e un futuro di stagione ancora più interessante.

PERCHE' 34 SONO POCHI - Rossi aveva assoluta necessità di vincere dopo i due "zeri" in Cina e Francia. Ci è riuscito e ora la vetta è lontana 34 punti. Non sono molti perché ci sono ancora 11 GP a disposizione, l'equivalente di 275 punti. Tantissimi per chiunque, figuriamoci per chi si chiama Valentino Rossi. Il campione del mondo è l'unico a guidare oltre i problemi della sua moto, porta sempre gli avversari al limite e negli ultimi due giri va anche più in là. In questo è unico, contro di lui anche una gara perfetta può non bastare.

PERCHE' 34 SONO TANTI - Non sarà una rimonta facile per più di un motivo. Innanzitutto perché ha davanti quattro piloti. E tutti e quattro dotati di una moto molto competitiva. Della Ducati e Capirossi si è detto. Della Honda HRC non si può che dire bene visto che anche ieri Hayden e Pedrosa hanno fatto gara coi primi. Di questi 4 forse solo Marco Melandri deve lottare un po' col suo mezzo, ma è pur sempre uno da exploit come già accaduto in Francia.

E poi c'è anche il fattore aritmetico. Il secondo posto assegna 20 punti, solo cinque in meno rispetto al vincitore. Ipotizzando 7 vittorie consecutive di Rossi con altrettanti secondi posti per Capirossi il sorpasso avverrebbe in Malesia, cioè a quattro GP dalla fine. Calcoli teorici, certo, ma che dimostrano come Valentino non possa davvero più permettersi molti passi falsi. L'ha già capito lui stesso che ieri non ha voluto fare previsioni e ha detto di volersi concentrare gara per gara. Chissà, forse adesso si è anche un po' convinto che cercare nuovi stimoli in F.1 non vale la rimonta che lo attende.