Referendum
abrogativi:
nuovo DL

Voto ai cittadini temporalmente all’estero.

 

18 maggio 2011. - Con il voto favorevole di tutti i gruppi, il Senato ha discusso ed approvato ieri, 17 maggio, il ddl di conversione in legge del decreto-legge 11 aprile 2011, n. 37, recante disposizioni urgenti per le commissioni elettorali circondariali e per il voto dei cittadini temporaneamente all'estero in occasione delle consultazioni referendarie che si svolgono nei giorni 12 e 13 giugno 2011.

Nello specifico hanno votato a favore il Gruppo dell'Italia dei Valori, l'Unione di Centro (UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI), il Pd e il Pdl.

Prima della discussione sul disegno di legge n. 2680 ha svolto una relazione il senatore Carlo Vizzini che, ricordando come "il decreto-legge all'esame dell'Assemblea è volto ad assicurare, in primo luogo, la funzionalità dei procedimenti elettorali, ma contiene anche norme finalizzate a disciplinare il voto dei cittadini che si trovano temporaneamente all'estero per motivi di servizio o per missioni internazionali in occasione delle consultazioni referendarie", ha precisato: "l'articolo 1 disciplina il funzionamento delle commissioni e delle sottocommissioni elettorali circondariali. Il termine contenuto nella disposizione che consentiva al prefetto di designare i componenti aggiunti di quelle commissioni, in assenza dei componenti effettivi, fissato al 31 dicembre 2010, non è stato prorogato".

"L'esigenza di reintrodurre una disciplina compiuta a riguardo – ha proseguito il relatore - risiedeva dunque nella necessità di assicurare, già dal 16 aprile, in vista dei turni elettorali di primavera, la presenza dei componenti aggiuntivi delle commissioni, in assenza dei quali ne potrebbe essere pregiudicato il funzionamento. Lo stesso articolo 1 introduce anche un'agevolazione del 40 per cento sull'acquisto di biglietti aerei per il raggiungimento della sede elettorale. L'introduzione di tale agevolazione – per Vizzini - colma una lacuna irragionevole nell'ordinamento, essendo già previste dalla normativa vigente agevolazioni per gli spostamenti marittimi e ferroviari".

"L'articolo 2 – ha poi detto - assicura la partecipazione al voto per corrispondenza dei cittadini temporaneamente all'estero per motivi di servizio o per missioni internazionali. Tale norma consente a molti cittadini elettori di poter esercitare il diritto di voto con modalità agevolate, ovvero senza doversi recare direttamente presso la sezione elettorale di assegnazione nel territorio nazionale".

Potranno beneficiare di questa opportunità: "il personale delle Forze armate e di polizia impegnato in missioni internazionali; i dipendenti delle amministrazioni dello Stato, delle Regioni e delle Province autonome, temporaneamente all'estero; i professori e i ricercatori universitari, in servizio all'estero presso istituti di ricerca".

"Vengono dettagliatamente definite – ha continuato - le condizioni per l'esercizio di tale diritto, con particolare riguardo all'onere di presentazione di un'apposita dichiarazione, da parte degli interessati, cui seguono adempimenti burocratici a carico delle amministrazioni di appartenenza dei votanti. Il comma 7 dell'articolo 2 estende a questo tipo di fattispecie, in quanto compatibili, le disposizioni della legge sul voto degli italiani all'estero e del relativo regolamento di attuazione. Il comma 10 disciplina le modalità di scrutinio congiunto delle schede votate dagli elettori temporaneamente all'estero con quelle votate dagli elettori che risiedono all'estero stabilmente. L'articolo 3 stabilisce, infine, il termine di entrata in vigore del presente decreto-legge".

La Commissione ha esaminato il decreto-legge nelle sedute del 13 e 20 aprile e del 3 maggio scorso: "nessun emendamento è stato approvato, - ha precisato Vizzini - dal momento che responsabilmente il senatore Ceccanti e il Gruppo del Partito Democratico, accogliendo il mio invito, hanno ritirato gli emendamenti presentati, con riserva di ripresentarli in occasione della discussione in Assemblea. Pur condividendo la ratio delle proposte, ritengo di dover ribadire in questa sede l'invito al ritiro e a considerare le pur comprensibili esigenze in un'altra sede, invitando i presentatori degli emendamenti a trasformali eventualmente in ordini del giorno".

Al termine della relazione, è seguita la discussione generale. In via generale, da più parti è stata lamentata la dilazione del voto referendario, che ha comportato secondo questo punto di vista una spesa inutile, è stato detto, pari a 300mila euro. Più volte quindi è stata ribadita la necessità di un abbinamento tra referendum ed amministrative. In particolare hanno espresso questo parere i senatori: Stefano Ceccanti (Pd), Donatella Poretti (Pd), Pardi (Idv), Perduca (Pd).

Chiusa la discussione, è stata data lettura del parere espresso dalla 5a Commissione permanente che "sul disegno di legge in esame e sugli emendamenti che esaminato il disegno di legge in titolo, ed i relativi emendamenti, esprime, per quanto di propria competenza, parere non ostativo sul testo. In relazione agli emendamenti, esprime, altresì, parere non ostativo ad eccezione che sugli emendamenti 2.1, 2.2 e 2.0.1, sui quali il parere è contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione".

Quanto agli emendamenti, il Presidente Bonino ha dichiarato, "improponibile l'emendamento 1.0.100 in quanto estraneo all'oggetto del decreto‑legge in esame che reca unicamente disposizioni in materia di commissioni e sottocommissioni elettorali circondariali e di agevolazioni di viaggio, nonché in materia di voto dei cittadini temporaneamente all'estero per motivo di servizio o missione internazionali in occasione delle prossime consultazioni referendarie".

È seguito quindi l'esame e l’approvazione degli ordini del giorno.

In particolare, tra gli approvati figurano gli emendamenti riferiti all'articolo 2 del decreto-legge, ritirati e trasformati in ordini del giorno, illustrati dal sen. Stefano Ceccanti (Pd): il Governo ha accolto l'ordine del giorno G2.1 con il quale "si chiede di considerare il lavoro dei volontari e del personale di organizzazioni non governative operanti nelle zone in cui si svolgono le missioni internazionali alle quali partecipa l'Italia equiparandolo al personale militare, dal momento che le missioni internazionali coinvolgono a vario titolo persone che svolgono un lavoro di importanza equivalente"; l'ordine del giorno G2.2, che prevede "di estendere il voto per corrispondenza oltre che ai professori universitari che si trovino momentaneamente all'estero anche agli studenti, ai dottorandi di ricerca momentaneamente all'estero"; l'ordine del giorno G2.0.1, che, ha spiegato Ceccanti, "fa riferimento agli studenti universitari fuori sede i quali già in minima parte oggi votano nei luoghi in cui studiano grazie alla possibilità di fare i rappresentanti di lista o dei partiti o dei comitati referendum. Dal momento che già questo avviene, anche se per poche persone, a dimostrazione della possibilità di garantire il diritto di voto, chiediamo che attraverso una procedura abbastanza semplice di comunicazione tra i Comuni questo diritto sia garantito. Se si procede per tempo, è possibile immaginarne la praticabilità".

Infine, la votazione finale, che, come anticipato, ha visto favorevoli tutti i gruppi del Senato. Il senatore Saltamartini (PdL), ha voluto sottolineare "l'importanza dello stesso che consente agli agenti, ai funzionari in servizio all'estero e ai militari nelle missioni internazionali di poter esprimere un diritto fondamentale, appunto l'esercizio del voto, che è di rilevante portata per l'espressione appunto dei diritti di cittadinanza democratica".

 

(AISE)

 

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