Accordo tra Emilia-Romagna
e Barilla
Barilla, mondo agricolo e Regione insieme per sostenere la produzione di grano duro di qualità. Contratto quadro per 30mila tonnellate

10 novembre 2006 - Un´innovativa alleanza tra mondo agricolo, Barilla e Regione Emilia-Romagna per sostenere lo sviluppo della coltivazione del grano duro di qualità lungo l´intera filiera, fare dell´Emilia-Romagna un polo di eccellenza per la produzione di questo cereale e fornire all´azienda di Parma un prodotto assolutamente competitivo sotto il profilo della qualità rispetto ai grani di importazione.

Questi gli obiettivi del contratto quadro firmato a Bologna, presso la sede della Regione e alla presenza dell´assessore regionale Agricoltura Tiberio Rabboni, dal direttore generale Divisione Pasta della Barilla Nicola Ghelfi, dai rappresentanti della Società produttori sementi, delle organizzazioni dei produttori Op grandi colture, Cereali Romagna, Esperia, Progeo e dei Consorzi agrari di Parma e Piacenza.

L´accordo riguarda l´intera filiera della produzione del grano duro: dall´industria sementiera fino all´industria di trasformazione e prevede la consegna alla Barilla, per la campagna cerealicola 2006-2007, di 30 mila tonnellate di grano duro di alta qualità prodotte in Emilia-Romagna.

Si tratta di un progetto pilota che dovrebbe costituire un esempio verso un modello innovativo di integrazione tra agricoltura, industria ed istituzioni anche per altre produzioni regionali.

A sostegno di questo progetto l´Assessorato regionale Agricoltura metterà a disposizione gli aiuti destinati all´assistenza tecnica e contrattuale che le Organizzazioni dei produttori e i Consorzi agrari realizzano per i propri agricoltori soci, per il rispetto del disciplinare di produzione e per la sottoscrizione degli accordi di coltivazione.

Obiettivo più ambizioso è infine la possibilità che i contratti quadro di questo tipo possano trovare spazio, per la parte agricola, nel prossimo Piano di sviluppo rurale, come strumenti di sostegno alla realizzazione di progetti di filiera.

 

La situazione ad oggi. Cosa prevede il contratto.

Le misure connesse alla riforma della Politica agricola comunitaria hanno determinato, negli ultimi anni, una sensibile riduzione nelle superfici coltivate a grano duro. Anche la qualità , soprattutto per quanto riguarda il contenuto proteico, è stata penalizzata dal nuovo assetto.

Nella regione Emilia Romagna la "duro-granicoltura" è sempre stata di qualità significativamente superiore alla media ed ha sempre rappresentato un esempio di capacità e competenza.

La coltivazione del grano duro ha subito gli eventi imposti dal regime di sussidi europeo e dalla fine degli anni ´90 si è drasticamente ridotta, fin quasi a scomparire, a causa del venir meno dei contributi. Oggi ci sono le condizioni per un recupero significativo di tale opportunità produttiva.

Barilla è oggi il maggiore utilizzatore mondiale di grano duro per produzione di pasta con oltre 1.250.000 tonnellate di grano, equivalenti a 900 mila tonnellate di pasta.

In Italia, il fabbisogno di grano duro del gruppo è pari a 900 mila tonnellate all´anno e nel 2005 è stata avviata a Parma la costruzione di un grande molino, integrato con i pastifici, che a regime sarà in grado di assorbire 300 mila tonnellate di grano duro all´anno.

A questo impianto verrà prevalentemente destinata la quasi totalità della produzione prevista dal progetto pilota, pari a 30 mila tonnellate. Tale quantitativo costituisce circa il 20% della produzione regionale di grano duro.

Il contratto quadro viene stipulato tra la Barilla come acquirente del grano duro che stipula i "contratti di filiera" con le Organizzazioni di produttori per un volume totale di circa 30 mila tonnellate per il primo anno di avvio del progetto pilota; le Organizzazioni di produttori Op Grandi colture Emilia-Romagna Società cooperativa agricola di Ferrara, Cereali Romagna Srl. di Forlì, Esperia di Bologna, Progeo Società cooperativa agricola di Reggio Emilia e Consorzi agrari di Parma e Piacenza, come produttori/stoccatori del grano duro, che vendono e consegnano il grano a Barilla e stipulano con i singoli agricoltori soci gli accordi di coltivazione; la Società produttori sementi di Bologna, che rappresenta il fornitore del seme delle varietà identificate dal disciplinare, sviluppate con intensa attività di ricerca e sviluppo, in parte sostenuta anche dalla Regione Emilia-Romagna.

Il contratto quadro prevede l´utilizzo di varietà specifiche quali: Normanno, Levante, Saragolla e Svevo, particolarmente adatte all´utilizzo dell´industria pastaria; il prezzo legato al listino della borsa merci di Bologna e premi concordati legati ad una griglia qualitativa che tiene conto del contenuto proteico e di altri fattori, dei servizi prestati e dell´adesione al progetto; la consegna programmata e ripartita nell´arco della campagna ; il rispetto di un disciplinare di coltivazione e conservazione del grano duro, in linea con il Disciplinare di produzione integrata realizzato dalle Regione Emilia-Romagna; accordi di coltivazione tra stoccatori e aziende agricole socie per trasferire i vantaggi e gli impegni fino all´agricoltore.

 

Dalla rivista ERMES