Ricercatori italiani scoprono
dove nasce l'emicrania

Individuata la porzione di Dna che causa questa particolare forma dolorosa
e che è anche responsabile della trasmissione della malattia di genitore in figlio.

1 ottobre 2007. - Il mistero del mal di testa e delle sue basi genetiche potrebbe essere stato svelato da alcuni ricercatori del Centro cefalee dell'ospedale Le Molinette di Torino, guidati da Lorenzo Pinessi. Gli scienziati, con una ricerca che per ora non ha equivalenti al mondo, sono infatti a un passo dall'identificare un particolare frammento di Dna, un "locus genico" responsabile degli attacchi di emicrania, e della trasmissione della malattia di genitore in figlio.

La scoperta è stata anticipata nei giorni scorsi a Milano da Pinessi, nel presentare il XXI Congresso nazionale della Società per lo studio delle cefalee (Sisc) di cui è presidente. La ricerca, che è ancora in via di pubblicazione, potrebbe a detta degli esperti rivoluzionare il modo di curare l'emicrania, che solo in Italia colpisce da 6 a 8 milioni di persone. ''L'emicrania - ha detto Pinessi - è una patologia che coinvolge molti fattori e molti geni diversi. Ma di geni specifici per ora non se ne sono trovati, tranne per una particolare forma di malattia chiamata emicrania emiplegica famigliare, molto rara".

I ricercatori hanno studiato per alcuni anni i pazienti con emicrania e le loro famiglie, alla caccia di una porzione di Dna che fosse sempre presente quando c'era anche la malattia. E, ora, sono a un passo dall'aver dimostrato che una particolare porzione di Dna è proprio quella responsabile dell'emicrania. ''Il gene che stiamo individuando - ha aggiunto Pinessi - si trova su un cromosoma preciso, che ora non possiamo rivelare'' proprio perché il lavoro è ancora in via di pubblicazione. ''La ricerca si è svolta in collaborazione con colleghi americani, perché avevamo bisogno di usare apparecchi che a Torino non ci sono", e entro i prossimi due mesi sarà proposta alla rivista Nature per essere pubblicata. ''Forse per la prima volta siamo in grado di dimostrare l'esistenza di un locus genico collegato alla patologia emicranica - ha proseguito Pinessi - e questo implica una ricaduta nella terapia notevolissima: oggi per curare l'emicrania andiamo a tentoni, ma con questa scoperta potremmo non dover andare più alla cieca". ''Di questa patologia - ha detto Pinessi - soffre dal 12 al 15% della popolazione adulta, e nei bambini a soffrirne è la stessa percentuale. I primi sintomi si vedono già in età pre-scolare, intorno ai 5-6 anni, mentre per le bambine è più frequente con la comparsa del menarca".

Infine, gli esperti saranno impegnati anche sul fronte dei mal di testa causati dall'abuso di farmaci inappropriati come gli antinfiammatori: un problema che coinvolge almeno 500 mila italiani, il 10% di quelli che soffrono di cefalea, e che costituisce la quinta causa di disabilità neurologica al mondo.

 

(Newton)