L’osteoporosi si combatte
con il giardinaggio

È lo slogan della campagna di sensibilizzazione di Unitre e Donneuropee Federcasalinghe, realizzata in collaborazione con Merck Sharp Dohme.

4 giugno 2007. - «Per combattere l’osteoporosi datti al giardinaggio». Dietro questo slogan si nasconde la campagna di sensibilizzazione di Università della terza età (Unitre) e Donneuropee Federcasalinghe, realizzata in collaborazione con Merck Sharp Dohme. Un’iniziativa che prevede la distribuzione nelle 260 sedi dell’Università della terza età, di un piccolo opuscolo con le informazioni sui benefici della vitamina D (necessaria per consentire al calcio di fissarsi nella struttura ossea) e sui comportamenti per star meglio e prevenire le fratture. Sole e un po’ di movimento: questi gli ingredienti del benessere. Due condizioni che si ritrovano nel giardinaggio. Livelli accettabili di vitamina D sono inoltre indispensabili perché le terapie per l’osteoporosi, in particolare con bisfosfonati, possano agire adeguatamente. Per informazioni: www.donne.it e www.unitre.net.

 

Veronesi: «Il dolore non è inevitabile»

«Non soffrire è un diritto fondamentale e non far soffrire è uno dei doveri più alti della medicina. Il dolore non è infatti una condizione inevitabile della malattia». È questo il messaggio di speranza lanciato dall’oncologo Umberto Veronesi in occasione della Giornata nazionale del sollievo. «Se del dolore ci si occupa sin dal suo esordio - afferma Veronesi - utilizzando i farmaci che oggi la ricerca mette a disposizione, è possibile controllarlo, restituendo al paziente una migliore qualità di vita. Con questa convinzione - prosegue l’oncologo - mi sono sempre battuto per dare a tutti i pazienti la possibilità di vivere senza dolore e la mia battaglia contro il cancro è stata anche una sfida alla sofferenza». Veronesi sottolinea anche come vi siano «malattie per ora inguaribili, ma non esistono - dice - malattie incurabili».

 

Un «naso elettronico» per diagnosticare l’asma

Un naso elettronico potrebbe essere usato per diagnosticare l’asma. È quanto suggeriscono i risultati preliminari del suo utilizzo presentati da Silvano Dragonieri dell’Università di Leiden in Olanda alla Conferenza Internazionale 2007 della Società Toracica Americana. Il naso elettronico è uno strumento che analizza i composti organici volatili e che le industrie di alimenti e vini hanno prestato alla medicina. Si tratta di un congegno dotato di biosensori che sentono la composizione dell’aria espirata dentro una maschera dai pazienti. L’aria viene raccolta in una sacca e analizzata dai biosensori nella sua composizione. Per ora sono stati creati «nasi» per fare diagnosi di infezioni polmonari come la polmonite e si studia un naso elettronico per eseguire diagnosi di tumore ai polmoni.

 

Da La Stampa.it