Menopausa,
le donne medico amano la Tos
Terapie ormonali sostitutive.

14 agosto 2007. - I medici le consigliano alle loro mogli in menopausa e addirittura il 70% delle ginecologhe over 50 le utilizza. Sono le terapie ormonali sostitutive (Tos), trattamenti con estrogeni e progestinici che calmano sintomi come vampate o irritabilità, prevenendo allo stesso tempo l’osteoporosi e altre patologie. Dopo essere state nel mirino di uno studio pubblicato nel 2002, il Women’s Health Initiative (Whi) che le accusava di aumentare il rischio di tumore al seno e di malattie cardiovascolari, oggi le terapie ormonali sostitutive vengono rivalutate dalla comunità scientifica mondiale come ha dimostrato uno studio di Nicoletta Biglia, esperta della clinica di Ginecologia oncologica dell’Università di Torino. In Italia la diffusione di queste terapie rimane bassa, tranne che - a quanto sembra - tra i medici.

 

Tumore all’intestino: birra e vino ogni giorno ne aumentano il rischio

Un bicchiere di vino o una birra media al giorno aumentano del dieci per cento il rischio di tumore all’intestino. Lo sostiene una ricerca pubblicata sull’International Journal of Cancer, in base alla quale se la quantità di vino o birra raddoppia il rischio sale al 15 per cento. «La ricerca mostra abbastanza chiaramente che più si beve più aumenta il rischio di tumore all’intestino», ha spiegato al Daily Telegraph Tim Key, esperto del centro britannico di ricerca sul cancro, che ha intervistato in sei anni oltre 470 mila persone provenienti da dieci diversi Paesi europei. Ogni anno 35 mila persone si ammalano di tumore all’intestino, terzo per tasso di incidenza al mondo, dopo quello ai polmoni e al seno.

 

Utero, semplice test per i paesi poveri

Il semplice uso di acido acetico, un comune reagente chimico, e garze di cotone, può prevenire un quarto dei casi di cancro del collo dell’utero nei paesi in via di sviluppo. È il risultato di uno studio pubblicato dalla rivista The Lancet, effettuato su 80 mila donne in India. I ricercatori dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro e dell’associazione Tamil Nadu, due Ong rispettivamente francese e indiana, hanno studiato gli effetti di un metodo molto semplice per verificare la presenza di lesioni precancerose nella cervice uterina, che consiste nel lavare la parte con una soluzione al 10% di acido acetico strofinandola poi con garze di cotone. Questa procedura evidenzia le lesioni, che possono essere viste ad occhio nudo con l’aiuto di una lampada alogena molto potente. Il cancro della cervice è la seconda causa di morte per le donne in tuto il mondo, e l’80% delle 250mila morti provocate da questo tumore è nei paesi in via di sviluppo. Attualmente è disponibile un vaccino per il papillomavirus, che è la causa principale del tumore, che però ha costi sostenibili solo dai paesi occidentali.

 

(La Stampa.it)