Short track, nuovo bronzo azzurro
Arianna Fontana sul podio dei 500

La giovane pattinatrice si piazza al terzo posto. Oro
alla cinese Yang Zhou, argento alla canadese Roberge.

Arianna Fontana in azione.18 febbraio 2010. - Il primo bronzo olimpico l'aveva diviso con le compagne: Torino 2006, terzo posto in staffetta, il tripudio del Palavela per quello scricciolo biondo e spericolato. Arianna Fontana aveva appena sedici anni, a quei tempi. Troppo piccola anche solo per crederci.

La peperina dello short track, però, non si è adagiata sugli allori e ha continuato a scheggiare il ghiaccio con i suoi pattini veloci: è cresciuta, eccome se è cresciuta. Nella testa e nei muscoli. E a Vancouver è finita di nuovo sul podio: terza nei 500 metri, una medaglia tutta per sé da appendere al collo e portarsi a casa. A vent'anni non ancora compiuti.

LA GARA - Il mercoledì indimenticabile di Arianna è una giornata di giri vorticosi e ruzzoloni evitati d'un soffio nell'ovale stretto del Pacific Coliseum. Prima i quarti, poi le semifinali e infine la gara della vita. Pronti, via e le avversarie finiscono a terra: tutto da rifare, si riparte. La tensione sale alle stelle. Lo short track è come un flipper impazzito, curve strette, lame in bilico e sgomitate: ci si gioca tutto in un niente. L'azzurra gestisce bene la gara, mantiene le traiettorie giuste, chiude ogni tentativo di sorpasso, azzarda ma non troppo, e alla fine deve inchinarsi soltanto alla cinese Yang Zhou e alla canadese Kalyna Roberge. A parte loro, dal terzo gradino del podio Arianna può guardare dall’alto tutto il resto del mondo, con lo sguardo furbo e i capelli a caschetto.

UN SOGNO - «Sono felicissima, oggi si è avverato un sogno. È un risultato incredibile, sono stata la più giovane medagliata italiana (a Torino, ndr) e adesso sono la prima donna italiana a vincere una medaglia individuale nello short track. Sono fiera di me stessa, questo bronzo mi ripaga di tutte le mie fatiche». Non sono state poche, visto che la biondina di Sondrio si infilò i pattini per la prima volta quando aveva appena quattro anni. «Questa medaglia me l'aspettavo. Ci ho creduto fin da Torino, sapevo che era alla mia portata e sono contenta di averla vinta. La dedico a me stessa. Anche il bronzo di quattro anni fa mi aveva resa contenta, ma questo di più. Vincere in una prova individuale è un'altra cosa». E ora? «Aspetto le Olimpiadi di Sochi, in Russia. Vediamo cosa potrò combinare là. Poi credo che smetterò. Lo short track non è tutto nella vita, e ho altri progetti. Come sposarmi, magari fare un figlio...». Arianna Fontana, classe 1990, come Alessandro Pittin, primo bronzo italiano nella combinata: ecco le facce nuove dell'Italia olimpica che già pensa al futuro.

 

(Germano Antonucci / corriere.it)


 

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