Jof di Miezegnot

 

8 novembre 2012 - Il 4 novembre di 94 anni fa, l'Impero Austro-ungarico si arrese all'Italia. La guerra era stata vinta, ma si lasciava dietro centinaia di migliaia di morti, distruzioni e profondi segni nella memoria collettiva. Oggi è possibile visitare quei luoghi dove si combatterono italiani e austriaci - luoghi che sono tutt'oggi veri e propri musei a cielo aperto - e immergersi nella storia. Carso, Isontino, Alpi e Prealpi Giulie, Alpi Carniche e la zona collinare lungo la linea del Tagliamento furono luoghi di estenuanti battaglie combattute trincea dopo trincea.

Oggi, molti segni di quelle battaglie sono ancora visibili in vari punti del Veneto e soprattutto del Friuli e della Venezia Giulia, e costituiscono mete da non perdere per gli amanti della storia e per chi vuole rivivere da vicino questo grande evento che ha cambiato la cartina geografica dell'Italia e dell'Europa.

Le escursioni della domenica a Redipuglia. Non c'è modo migliore per conoscere i luoghi della Grande Guerra che visitandoli in compagnia di guide storico-ambientali e da esperti. Ogni seconda domenica del mese la proloco di Cogliano Redipuglia organizza le Domeniche sul Carso della Grande Guerra, un itinerario con accompagnatore esperto storico, attraverso il Museo all'Aperto Comprensorio difensivo della Dolina del XV Bersaglieri.

Il Museo all'Aperto si snoda sui campi di battaglia dell'altopiano carsico e più in particolare su quel territorio compreso fra i comuni di Fogliano e di Ronchi dei Legionari. L'itinerario si snoda tra le vecchie trincee, i camminamenti, i tunnel, e lungo le postazioni militari realizzate da soldati italiani e austriaci, di qua e al di là del fronte.

Un percorso che permette di rivivere la vita di trincea attraverso i punti di connessione tra la prima e la seconda linea, fino alla terza e alle retrovie. Le tappe del percorso comprendono anche il Sacrario Militare di Redipuglia con il Colle Sant'Elia (conosciuto anche come Parco della Rimembranza), e il Museo della Grande Guerra. L'escursione dura quattro ore ed è accompagnata anche da letture di diari di soldati al fronte.
 

I luoghi della Grande Guerra: la battaglia sul Monte Ragogna.
 

Per chi invece vuole rivivere le atmosfere della prima Guerra Mondiale liberamente, il sito web Itinerari della Grande Guerra, un progetto interregionale che coinvolge le regioni Friuli Venezia Giulia (capofila del progetto), Veneto, Lombardia e le province autonome di Trento e Bolzano, offre una serie di percorsi di guerra. Uno dei più interessanti è quello che attraversa Il campo trincerato di Ragogna. Questo è uno degli itinerari proposti dal Museo all'aperto I luoghi della Grande Guerra nel Friuli collinare.

Si tratta di un percorso non molto lungo che si snoda tra le fortificazioni difensive austro-ungariche sorte nell'anno di occupazione militare del Friuli, dopo Caporetto, per frenare un eventuale contrattacco italiano. Il percorso si sviluppa tra i resti delle fortificazioni e la vegetazione tipica della zona del Tagliamento. Uno dei punti più interessanti è alla confluenza tra il letto del fiume ed il Rio Fossal dove si possono osservare le feritoie di un blockhaus sotterrato e un groviglio di trincee. La passeggiata tra i camminamenti militari può essere approfondita nel Museo della Grande Guerra di Ragogna dove è possibile rivedere e comprendere meglio le strutture difensive e la vita del tempo.
 

Batteria permanente Ragogna Bassa. L'apertura di una riservetta.

 

Decisamente più impegnativo ma certamente suggestivo è l'itinerario di Creta di Collinetta. Per questa passeggiata è richiesta una buona conoscenza della montagna in quanto richiede l'uso di accorgimenti di sicurezza per le vie ferrate. Lungo l'itinerario si entra all'interno della galleria del Cellon-Schulter, realizzata dai soldati austriaci, che sale nella montagna e che veniva impiegata per garantire gli spostamenti al riparo dai colpi di mortaio dell'esercito italiano.


Creta Collinetta e la galleria del Cellon-Schulter.
 

Una parte (quella a valle) è completamente al buio mentre l'altra è caratterizzata dalla presenza di piccole aperture orientate che permettono alla luce di filtrare. Nonostante il tunnel sia quasi verticale, la salita non è particolarmente difficile e si può percorrere in assoluta sicurezza con il kit da ferrata. In uscita dalla galleria e proseguendo ancora per qualche centinaio di metri si arriva al panoramico dosso dello Schulter dove, oltre al paesaggio, è possibile vedere ancora il filo spinato, le feritoie e le postazioni per le mitragliatrici.

Altro itinerario particolarmente suggestivo è quello che si snoda lungo il Passo Volaia, nei pressi dell'omonimo lago, tra i monti Capolago e Coglians, la più alta montagna friulana. Il passo fu prima occupato dagli austriaci e poi passò agli italiani. Controllare quel passaggio aveva una funzione strategica importante per prevenire e fermare gli attacchi nemici. Nel cammino, che segue una vecchia strada militare, si possono incontrare i vecchi edifici eretti durante la Grande Guerra dal Regio Esercito e, nei pressi del lago, l'imponente trincea italiana, recentemente riportata alla luce dal lavoro di decine di volontari. Praticamente intatte le postazioni per i cannoni e le mitragliatrici. I più esperti possono proseguire ancora verso la parete ovest dove è possibile raggiungere un appostamento in galleria.

Per chi non vuole avventurarsi su sentieri più o meno impegnativi, è possibile visitare i luoghi di lunghe e sanguinose battaglie anche nei musei all'aperto. Uno dei più interessanti è quello realizzato sull'Altipiano del Kolovrat, tra Italia e Slovenia, non lontano dalla cittadina di Caporetto, tristemente nota per la bruciante sconfitta subita dall'esercito italiano. Qui, la Fondazione "Poti miru v Posočju" di Caporetto ("Sentieri di pace dell'Alto Isonzo") ha recuperato parte delle postazioni di difesa italiane. Seguendo le tracce sul terreno, dal Passo Zagradan, è possibile raggiungerlo ed ammirare da vicino questi interessanti resti perfettamente conservati e ristrutturati. Qui è possibile apprezzare la particolare scala a chiocciola che collega una postazione ad un tunnel sottostante. Nel tragitto è possibile imbattersi in piazzole per mitragliatrici e mortai, oltre a ruderi di baracche abbandonate dagli italiani dopo Caporetto (e per ora non restaurate). Anche queste furono parte della terza linea difensiva italiana spazzata via dall'azione geniale di un battaglione tedesco guidato dal giovane tenente Erwin Rommel.

Il Museo all'aperto del Monte San Michele, nel cuore del Carso isontino, attraverso un percorso facile e adatto a tutti, propone, invece, un suggestivo itinerario di guerra tra storia e natura, tra grotte e gallerie. Il sentiero si snoda attraverso la caverna del generale Lukachich, per poi entrare, a poca distanza, nella galleria cannoniera della Terza Armata, realizzata - appunto - dall'Esercito Regio. L'itinerario prosegue poi nel Schönburgtunnel, intitolato al generale austriaco che aveva guidato le truppe imperiali nella terza battaglia dell'Isonzo. Questo tunnel attraversava il Monte San Michele ed era utilizzato sia come ricovero dagli austriaci che come camminamento per le riserve che andavano a rimpolpare la prima linea. Oggi è purtroppo franato ma è ancora parzialmente visitabile grazie all'Associazione Gruppo Speleologico Carsico di San Martino del Carso che ne ha restaurato un tratto. Perfettamente conservata è la struttura d'ingresso con il nome del tunnel e le iniziali degli autori dell'opera.

A Fogliano Redipuglia, Gorizia e Sagrado è possibile, inoltre, soggiornare a prezzi particolarmente vantaggiosi a pochi metri dai luoghi della Grande Guerra, con l'offerta turistica regionale Atmosfere della Grande Guerra.

 

(paolo ribichini / repubblica.it / puntodincontro)

 

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Jôf Miezegnot

 

8 de noviembre de 2012 - El 4 de noviembre de hace 94 años, el ejército Austro-Húngaro se rindió ante Italia. La guerra había sido ganada, pero dejaba tras de sí cientos de miles de muertes, destrucción y marcas profundas en la memoria colectiva. Hoy se pueden visitar los lugares en los que lucharon italianos y austriacos - lugares que siguen siendo reales museos al aire libre - y sumergirse en la historia. El Karst, el Isontino, los Alpes y Pre-Alpes Julianos, los Alpes Cárnicos y las colinas a lo largo de la línea del Río Tagliamento fueron el escenario de batallas agotadoras peleadas a muerte desde las trincheras.

Hoy en día, muchos signos de esas batallas aún son visibles en varias partes del Veneto y del Friuli y Venezia-Giulia, y son destinods que no deben perderse para los amantes de la historia y para los que quieren volver a vivir de cerca este gran acontecimiento que cambió el mapa geográfico de Italia y de Europa.

Las excursiones del domingo en Redipuglia. No hay mejor manera para conocer a los sitios de la Primera Guerra Mundial que visitarlos acompañados por guías y expertos de historia y de ambiente. Cada segundo domingo del mes, la Organización de Promoción Turística de Cogliano Redipuglia organiza un Día en el Karst de la Gran Guerra, un paseo con guía-historiador experto, a través del Museo al Aire Libre Zona defensiva de la Cuenca del XV Bersaglieri.

El museo al aire libre se extiende sobre los campos de batalla de la meseta del Carso y, en particular, a lo largo del territorio comprendido entre las localidades de Fogliano y Ronchi dei Legionari. La ruta serpentea a través de viejas trincheras, zanjas, túneles y entre los puestos militares de los soldados italianos y austriacos, en ambos lados del frente.

Se trata de un recorrido que permite revivir la vida en la trichera a través de los puntos de conexión entre la primera y la segunda línea, hasta llegar a la tercera y a la parte trasera. Las etapas incluyen el Monumento Militar de Redipuglia con la colina de San Elías (también conocido como El Parque de la Memoria) y el Museo de la Gran Guerra. La visita dura cuatro horas e incluye la lecturas de algunos diarios de soldados en el frente.

Los lugares de la Gran Guerra: la batalla en el monte Ragogna.
 

Para aquellos que quieran revivir la atmósfera de la Segunda Guerra Mundial libremente, el sitio Itinerarios de la Gran Guerra, un proyecto interregional que involucra a las regiones de Friuli Venezia Giulia (líder del proyecto), Véneto, Lombardía y las provincias autónomas de Trento y Bolzano, ofreciendo una serie de recorridos de guerra. Uno de los más interesantes es el que cruza el campo atrincherado de Ragogna. Esta es una de las rutas propuestas por el Museo al Aire Libre de Los sitios de la Gran Guerra en las colinas Friuli.

Es un camino no muy largo que serpentea a través de las fortificaciones defensivas austro-húngaras construidas durante el año en que el Friuli fue ocupado, después de Caporetto, para frenar un posible contraataque italiano. La ruta pasa por los restos de las fortificaciones y la vegetación típica de la zona del Río Tagliamento. Uno de los sitios más interesantes es la confluencia de su cauce con el Río Fossal, donde se pueden ver las ranuras de un fortín enterrado y una maraña de trincheras. El paseo a lo largo de los caminos militares puede estudiarse con más detalle en el Museo de la Gran Guerra de Ragogna donde es posible también revisar y entender mejor las estructuras defensivas y la vida de esa época.

 

Bateria permanente en Ragogna. La entrada de un refugio.
 

Sin duda más difícil, pero ciertamente impresionante es la ruta de Creta Collinetta. Para este paseo se requiere un buen conocimiento de la montaña, ya que es necesario el uso de medidas de seguridad para vías ferratas. A lo largo del camino se visita el interior del túnel Cellon-Schulter, realizado por soldados austríacos, que sube a la montaña y se utilizaba para asegurar los desplazamientos sin ser alcanzados por los morteros del ejército italiano.
 

Creta Collinetta y el túnel Cellon Schulter.
 

Una parte (la que da hacia el valle) es completamente obscura, mientras que la otra se caracteriza por la presencia de pequeñas aberturas que permiten que la luz se filtre. Aunque el túnel es casi vertical, la subida no es difícil y se puede recorrer con seguridad utilizando el kit para vía ferrata. Al salir del túnel, después de seguir por unos pocos cientos de metros, se llega a la colina con vista panorámicas de Schulter donde, además del paisaje, todavía se pueden ver las alambradas y las instalaciones para las ametralladoras.

 

(paolo ribichini / repubblica.it / puntodincontro)