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Messico, intervista radiofonica a Alberico Peyron sul campionato della pizza.

 

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11 agosto 2015 - Trascriviamo di seguito un frammento dell'intervista realizzata venerdì scorso dalla giornalista messicana Martha Debayle di WRadio a Alberico Peyron, presidente della Camera di Commercio Italiana in Messico, e a Mario Miele, proprietario del ristorante La piccola Trattoria nella capitale del Paese degli Aztechi, sulla pizza e il campionato messicano che si sta verificando in questa nazione latinoamericana per scegliere il miglior pizzaiolo in Messico, che parteciperà alla finale mondiale in Italia il prossimo anno.

Debayle: Ci accompagna Mario Miele, nato ad Avellino, a 40 km da Napoli. È chef da quasi 20 anni e ha lavorato in Italia, Svizzera, Germania, Francia, Uruguay, Stati Uniti, Canada ed ora in Messico. Ed è con noi anche Alberico Peyron, Presidente della Camera di Commercio Italiana in Messico. Sta iniziando il primo Campionato Messicano della Pizza, che incoronerà il miglior pizzaiolo del Paese. Benvenuti tutti e due. Cosa fa la Camera di Commercio Italiana?

Peyron: La Camera di Commercio Italiana promuove i rapporti tra l'Italia e il Messico e l'amicizia, il commercio e gli investimenti tra questi due Paesi. In questi giorni diffonde, inoltre, anche la nostra cultura culinaria con la pizza, che è uno dei nostri piatti nazionali.

Debayle: Si avvicina il campionato della pizza. È la prima volta che lo organizzate.

Peyron: Esattamente. Abbiamo visto che qui in Messico si stanno diffondendo in fretta le pizzerie e la pizza, e tutti nella nostra esperienza quotidiana abbiamo visto che a volte è buona, ma altre volte non tanto, per cui l'idea è valorizzare questo piatto ed elevare il suo livello gastronomico, oltre ad informare il pubblico su ciò che è in realtà una vera pizza italiana, come si prepara e, soprattutto, provarla, che è quello che tutti vogliono.

Debayle: Il mio piatto preferito è senza dubbio la pizza. A voi viene un colpo quando vedete una di quelle pizze che consegnano qui a domicilio?

Martha Debayle si cimenta nella preparazione della pizza durante la trasmissione di venerdì 7 agosto.

Miele: È meglio se parliamo della nostra pizza...

Debayle: Dai, Mario, raccontaci la storia della pizza.

Miele: La pizza per noi è tradizione, cultura, arte, passione. È qualcosa che abbiamo nell'anima. La pizza a Napoli ha inizio nel 1500.

Debayle: E come è nata?

Miele: Non c'erano pizzerie, non c'erano “pizzaioli”. Erano panettieri che preparavano dischi con il pane che avanzava e ci mettevano su caciocavallo... quello che trovavano... pezzi di carne di maiale... e poi la mettevano nello stesso forno dove cuocevano il pane. Alcuni di loro uscivano a venderla per strada. Ed è stato così fino al 1738, quando formalmente è nata la prima pizzeria del mondo: Port'Alba, a Napoli. Lì è cominciato tutto. È lì dove hanno iniziato a sviluppare la pizza come la conosciamo ora. E poi, nel 1889, in occasione di una visita dalla regina d'Italia a Capodimonte, la sovrana era curiosa di sapere cosa si mangiava a Napoli, così ha fatto costruire un forno a palazzo e ha cercato il più famoso pizzaiolo di quell'epoca, Raffaele Esposito. Esiste ancora la pizzeria Brandi, che era di sua moglie, e ha una targa fuori che dice: «Qui è nata la prima pizza margherita», fatta con ingredienti che richiamano i colori della bandiera italiana, verde, bianco e rosso.

Debayle: Certo, basilico, mozzarella e pomodoro. Dimmi, quelli che preparano la pizza si chiamano “pizzaioli”?

Miele: A Napoli, si chiamano “pizzaiuoli”, con il dittongo, ma in italiano poi è diventato “pizzaiolo”.

Peyron: È anche importante sottolineare che nella pizza, come la conosciamo oggi, c'è molto Messico, perché il pomodoro —che è uno dei suoi ingredienti fondamentali— proviene da questo Paese. Senza il Messico, questo piatto italiano non esisterebbe nella sua forma moderna. Ma le sue origini sono molto più antiche: le prime tracce di pane per la pizza risalgono all'anno 1000.

Debayle: Negli Stati Uniti la prima pizzeria fu inaugurata nel 1903 a Chicago; Il 94% degli americani mangia la pizza regolarmente e ci sono 61.269 pizzerie negli Stati Uniti. Ogni abitante di questo Paese mangia 46 fette di pizza all'anno. Vengono vendute 5 miliardi di pizze di cui il 36% sono condite con “pepperoni”. Non è un ingrediente tradizionale in Italia?

Miele: No, si tratta di una miscela di carni speziate ... in Italia siamo più “naturali”.

Debayle: Quali sono gli ingredienti di base di una pizza italiana?

Miele: Per la pasta, farina, lievito, sale, acqua e olio d'oliva.

Debayle: E l'originale è la pizza margherita.

Miele: Le originali sono la pizza margherita e quella alla marinara, su cui, invece di mozzarella, si mettono aglio e origano. Si chiama “marinara”, perché i marinai dal porto di Napoli la mangiavano e gli ingredienti che allora si trovavano facilmente erano proprio pomodoro, basilico, aglio, origano e olio d'oliva.

Per ascoltare il contenuto integrale dell'intervista (in spagnolo), clicca qui:

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(massimo barzizza / puntodincontro.mx)