19
novembre 2018
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Venerdì scorso, l'On. Francesca La Marca
—deputata rieletta il 4 marzo con il Partito
Democratico nella ripartizione America
Settentrionale e Centrale— ha ricevuto a
Roma il direttore di Puntodincontro, Massimo
Barzizza, ed ha risposto ad alcune domande.
Riproduciamo di seguito la breve intervista.
Cosa pensa della posizione presa da
esponenti dei partiti al governo sul
dimezzamento dei fondi destinati
all’editoria per la stampa degli italiani
all’estero nel 2019 e il loro azzeramento
nel 2020?
È qualcosa che mi tocca personalmente,
perché grazie al mio emendamento alla legge
di bilancio di due anni fa, approvato
nuovamente l'anno scorso, ci sono stati
incrementi ai fondi destinati alla stampa
italiana nel mondo.
Ora invece si parla di fare esattamente il
contrario. Io dico che bisogna avere dei
criteri più stringenti, perché i soldi non
si possono assegnare a chiunque, ma c'è chi
fa un ottimo lavoro. Però dimezzare i fondi,
per poi azzerarli fra due anni è, a mio
avviso, come gettare via il bambino con
l'acqua sporca.
Se penso, ad esempio, a quello che fa
Puntodincontro, credo che si tratti di un
vero “punto d'incontro” per tutti gli
italiani in Messico che lo leggono. È un
modo per diffondere la nostra cultura e
rafforzare la nostra lingua, per cui io sono
contrarissima a questa iniziativa del
governo.
Proporrò di nuovo nella legge di bilancio un
emendamento per mantenere il finanziamento
perché credo che tagliare i fondi
alla nostra stampa all'estero è un vulnus a
tutta la democrazia del Paese.
Esistono progetti per altre iniziative che
potrebbero penalizzare gli italiani che
vivono all'estero?
Assolutamente sì, e purtroppo lo stiamo già
vedendo. Ci sono state alcune proposte per
diminuire il numero dei parlamentari. Quando
l'abbiamo voluto fare noi del PD, con la
trasformazione del Senato, erano tutti
contrari.
Ora parlano, invece, di risparmi sui costi,
tagliando il numero dei Deputati e Senatori
e riducendo anche il numero degli eletti
all'estero complessivamente da 18 a 10.
Io dico che ci vuole un po' di buon senso,
perché certamente bisogna rivedere un po'
tutto il sistema, ma già eravamo in pochi 17
anni fa, nel 2001, quando è stata inserita nella
Costituzione
la circoscrizione estera, per cui voler
ridurre il numero dei parlamentari eletti
oltre confine è una mancanza di rispetto nei
nostri confronti.
E non dimentichiamo che la Lega, il M5S e
Forza Italia hanno presentato durante la
scorsa legislatura emendamenti per
addirittura abolire la Circoscrizione
Estero, per cui stiamo vedendo che, piano
piano, la loro intenzione è quella di
distruggere la nostra rappresentanza, anche
sapendo che esiste un'altra Italia presente
nei diversi Paesi del mondo.
Ma questo non è tutto: vogliono tagliare
anche il programma che il governo Renzi
aveva approvato per la promozione della
lingua italiana a livello internazionale.
Secondo lei, queste iniziative sono il
risultato di una posizione ideologica dei
partiti che conformano il governo o di una
necessità di carattere
economico-finanziario?
Secondo me è una questione ideologica. Se
fosse una necessità economica, capirebbero
che gli italiani all'estero portano denaro
in Italia —rafforzando la domanda per i
nostri prodotti nel mondo e attraverso il
turismo di ritorno e gli investimenti—, per
cui si renderebbero conto che siamo un punto
di forza, una risorsa.
Ma non è così: non hanno rispetto per chi
parte e ci denigrano, specialmente la Lega,
che non ha mai visto di buon occhio i nostri
emigrati.
A mio avviso, si tratta di un'intenzione
chiara di portare avanti un progetto di
distruzione nei nostri confronti.
Quando pensa di visitarci in Messico?
Di sicuro verrò, e lo posso firmare, nel
corso del primo trimestre del 2019.
(massimo barzizza / puntodincontro.mx)
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