ECONOMIA E FINANZA
 

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18 ottobre 2019 - In un'intervista di Fabio Tamburini pubblicata oggi dal Sole 24 Ore, Claudio Descalzi, amministratore delegato dell’Eni, spiega alcune caratteristiche dell'operazione della società italiana nel mondo e in Messico, Paese dove è tuttora l'unica azienda petrolifera straniera ad aver iniziato la produzione dopo la riforma energetica approvata nel 2013.

«Grazie alla tecnologia abbiamo fatto grandi scoperte in Messico, Medio Oriente e Nord Africa», afferma Descalzi, sottolineando che gli algoritmi e i modelli di simulazioni utilizzati per l’elaborazione dei dati alla base dell'individuazione dei giacimenti di petrolio e gas sono stati tutti sviluppati internamente.

Per quanto riguarda il finanziamento delle attività, l'ad del colosso energetico commenta che la cessione di quote di partecipazione dei giacimenti ad elevato valore aggiunto «è un modello innovativo che abbiamo lanciato nel 2010» ed aggiunge che «i risultati sono importanti e continueremo così».

Infine, nel campo delle spese operative, Descalzi rimarca che in Messico, Africa, ed Abu Dhabi «abbiamo costi di esercizio ridotti. Nel 2014 nell’esplorazione e produzione arrivavamo alla parità con scenari di 45 dollari al barile, attualmente lo siamo sotto i 30 dollari».

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)

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