ECONOMIA E FINANZA
 

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22 aprile 2019 - Uno studio sull'impatto dell'accordo commerciale T-MEC —in inglese USMCA, risultato dalla rinegoziazione del NAFTA tra il 2017 e il 2018— elaborato dalla United States International Trade Commission (USITC), prevede che l'attuazione del nuovo trattato potrebbe provocare in Messico, «se le sue disposizioni verranno applicate», un aumento dei salari dei lavoratori sindacalizzati e della percentuale degli appartenenti alle associazioni di tutela degli interessi collettivi.

La Commissione ha utilizzato una combinazione di analisi quantitative e qualitative dettagliate e un modello di equilibrio generale per valutare il probabile impatto dell'USMCA sull'economia degli Stati Uniti ed alcuni settori industriali.

Secondo il documento di 379 pagine pubblicato il 18 aprile, gli stipendi dei dipendenti sindacalizzati nel Paese latinoamericano potrebbero crescere in media del 17,2%, come risultato dell'attuazione di misure per rafforzare la negoziazione collettiva dei salari.

Diverse disposizioni al riguardo sono contemplate nelle riforme della legge federale sul lavoro approvata l'11 aprile dalla Camera dei deputati messicana e che verrà votata nei prossimi giorni al Senato.

Il documento —dal titolo U.S.-Mexico-Canada Trade Agreement: Likely Impact on the U.S. Economy and on Specific Industry— non menziona il periodo in cui potrebbero verificarsi questi aumenti, né anticipa le cifre relative alla crescita prevista del tasso di sindacalizzazione, ma cita dati dell'Instituto Nacional de Geografía e Informática (Inegi) —l'agenzia messicana responsabile dell'elaborazione delle statistiche demografiche, geografiche ed economiche— per illustrare la situazione attuale in questo settore.

La percentuale totale di sindacalizzazione in Messico non superava il 14,5% nel 2017 e gli indici per settore oscillavano tra il 50%, nel caso degli impiegati dell'amministrazione pubblica e lo 0,2% per i lavoratori agricoli.

Il capitolo 23 del T-MEC, dedicato alle questioni del lavoro, stabilisce l'obbligo di proteggere i diritti sindacali nei tre Paesi firmatari. L'obiettivo è garantire che nessuno dei membri dell'accordo migliori la sua competitività salariale attraverso il mancato rispetto delle norme sulla protezione dei lavoratori, situazione da cui molte società stabilite in Messico hanno ottenuto chiari vantaggi dall'entrata in vigore del NAFTA nel 1994. Questa realtà è e continuerà ad essere possibile poiché né il NAFTA originale né il T-MEC consentono la libera mobilità del lavoro tra i Paesi firmatari.

Lo studio della USITC sottolinea che gli impatti previsti non si verificheranno senza un impegno significativo per attuare l'accordo.

Nel caso del Messico, queste linee guida sono state incluse nel disegno che riforma la legge federale del lavoro, allo scopo di garantire il diritto alla negoziazione collettiva. Tra i cambiamenti risaltano i meccanismi per rafforzare la democrazia e la trasparenza dei sindacati e migliorare l'applicazione della giustizia.

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)

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