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SACE: «Export italiano in Messico +7% nel 2021»

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Econologika

10 settembre 2020 (ore 10:20) - È stato presentato oggi in videoconferenza Open (again), l'ultimo Rapporto di SACE —società controllata indirettamente dal ministero italiano dell'Economia e delle Finanze e attiva nei finanziamenti all'esportazione e nell'assicurazione del credito— che vede ancora una volta confermato il ruolo cruciale delle vendite all'estero per l'economia dello Stivale.

Sono intervenuti Roberto Gualtieri, Ministro dell'Economia e Luigi Di Maio, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Per SACE hanno partecipato Pierfrancesco Latini, Amministratore Delegato, il Presidente Rodolfo Errore e l'economista in capo Alessandro Terzulli.

Nella sezione dedicata al Messico del rapporto si legge: «In Messico l’export italiano nel 2019 è calato del 9,2%, cedendo la prima posizione al Brasile come mercato di sbocco delle nostre vendite in America Latina: si tratta della prima battuta d’arresto da lungo tempo, visto che nel quinquennio precedente era cresciuto, cumulativamente, del 40%, fino a superare 4,3 miliardi di euro».

«Sul calo delle nostre esportazioni ha influito in misura preponderante la dinamica negativa dei beni di investimento (-13%), in particolare di meccanica strumentale e apparecchi elettrici compensati soloinparte da una dinamica meno sfavorevole nei mezzi di trasporto, a causa dell’incertezza nelle politiche economiche del nuovo governo del presidente López Obrador che ha determinato una stasi nelle decisioni di spesa delle imprese private. A questa si è accompagnata la debolezza degli investimenti pubblici, in parte fisiologica nel primo anno di una nuova legislatura e in parte dovuta alle necessità di consolidamento fiscale a livello centrale».

«Per il 2020 le previsioni per il nostro export restano negative con un ulteriore calo del 6,4% visto che l’economia messicana, essendo la più inserita della regione nelle Catene Globali del Valore, sarà tra le più colpite in America Latina».

«Nel 2021 è previsto un rimbalzo delle vendite del 7% grazie alla ripresa globale e regionale che aumenteranno la domanda di beni italiani intermedi al servizio dei processi produttivi (chimica, gomma e plastica e metalli) e al dispiegamento dei primi effetti del nuovo piano infrastrutturale. In ottica futura ulteriori benefici potranno provenire dal nuovo accordo di libero scambio tra Ue e Messico, siglato ad aprile 2020 in sostituzione di quello attuale e che consente l’azzeramento dei dazi sul 99% dei prodotti scambiati».

Le infrastrutture in Messico

«In Messico» —continua il rapporto— «si apriranno nuove opportunità di investimenti in infrastrutture grazie alla spinta del settore, decisivo volano anticiclico per la ripresa post-Coronavirus. Le infrastrutture possono dare una scossa agli investimenti pubblici, limitati negli ultimi anni a causa delle necessità di consolidamento dei conti pubblici. L’obiettivo però è anche quello di risvegliare gli investimenti privati, stagnanti nell’ultimo lustro. Il Plan Nacional de Infraestructura 2020-2024 presentato dal governo del presidente López Obrador a novembre 2019, ha un valore complessivo di 44,3 miliardi di dollari, di cui l’80% delle risorse provenienti dal settore privato».

«In dettaglio i progetti che fanno parte del piano sono 147 e sono equamente distribuiti tra nord (49), centro (45) e sud (42) del paese, più 11 progetti a copertura nazionale».

«Il settore maggiormente interessato è quello dei trasporti (strade, ferrovie, aeroporti e porti) cui è dedicato un terzo delle risorse totali (14,5 miliardi di dollari); seguono il turismo con 12,9 miliardi di dollari, le telecomunicazioni (6 miliardi) e il trattamento delle acque reflue (2,4 miliardi). L’elenco individuato è aperto all’inclusione di nuovi progetti su spinta pubblica e privata attraverso processi formalizzati e il piano prevede meccanismi dettagliati per la revisione, la selezione e il monitoraggio dei progetti».

«Si aprono pertanto opportunità interessanti per le imprese italiane per l’inserimento in commesse di ampia portata sia come main contractor sia nella subfornitura e ciò contribuirà a una crescita a doppia cifra nel 2021 per la domanda di beni italiani in settori quali metalli (+13,9%), gomma e plastica (+14,8%) e industria estrattiva (+16,8%). Il nuovo accordo di libero scambio Ue-Messico amplierà inoltre la possibilità delle imprese di partecipare ad appalti pubblici in entrambe le direzioni, e in particolare per le nostre imprese sarà possibile per la prima volta accedere al procurement anche del livello sub federale».

(puntodincontro.mx)

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