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È morto in Messico Piergiorgio Spataro

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8 luglio 2020 (ore 10:53) - «È morto ieri a Città del Messico, dove si era stabilito da decenni creando una rete di attività industriali, anche l’ultimo dei tre figli di Giuseppe Spataro, l’esponente politico abruzzese di maggior spicco del Novecento. Piergiorgio Spataro aveva 90 anni».

Lo scrive la redazione di “Notizie d'Abruzzo”, il portale diretto da Maurizio Piccinino.

«Era stato chiamato così» —si legge nel testo— «in onore di Pier Giorgio Frassati, l’attivista sociale cattolico con cui il padre aveva rapporti molto stretti. Ed era stato battezzato da Monsignor Montini, il futuro Paolo VI, che in quel periodo era assistente spirituale della Fuci (Federazione universitaria cattolica)».

«Come il fratello Alfonso e la sorella Anna, scomparsa a Roma appena sei settimane fa, Piergiorgio era cresciuto negli anni in cui si andava riorganizzando l’antifascismo cattolico. Proprio nella casa romana di via Cola di Rienzo, dove Giuseppe Spataro si era trasferito da Vasto, la città natale, si tennero varie riunioni segrete del CLN».

«Durante i mesi finali della guerra, mentre il padre fuggiva tra vari nascondigli per non farsi arrestare dai fascisti, Piergiorgio e Anna trovarono rifugio a Riccia, nel Molise, a casa dei parenti Sedati, trascorrendo vari mesi assieme al cugino Giacomo Sedati, che poi fu a lungo al parlamento e al governo».

«Negli anni Cinquanta, mentre Spataro, fondatore della DC assieme a De Gasperi, si occupava a vario titolo delle sorti del Paese e della ricostruzione dell’Abruzzo, il figlio Piergiorgio decise di andare nelle Americhe, prima in Argentina poi in Messico».

«Personalità esuberante, curiosa, spiritosa, con una incontenibile voglia di vivere e una capacità di stabilire rapporti umani, “Pig” come veniva chiamato dagli amici, diventò un punto di riferimento della comunità italiana in Messico, dove ebbe tre figli, Nicoletta, Giuseppe e Francesca».

«Lì riuscì a creare una importante realtà nel settore della chimica, del legno e delle vernici. Ma non dimenticava mai l’Italia, dove tornava spesso, né tanto meno le sue origini abruzzesi, di cui andava fiero».

(notiziedabruzzo.it / puntodincontro.mx / adattamento e traduzione in spagnolo di massimo barzizza)

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