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2 gennaio 2020 - Istituiti nel 1985, i Comitati degli italiani all'estero, spesso chiamati Comites, sono organi elettivi che rappresentano le necessità e le esigenze dei cittadini del Bel Paese residenti all’estero nei rapporti con gli uffici consolari, con i quali collaborano per individuare le opportunità di natura civile, culturale e sociale della collettività.

Oltre che con le autorità consolari, i Comites interagiscono anche con le altre istituzioni ed associazioni italiane operanti nella circoscrizione e promuovono, nell’interesse della collettività dei connazionali residenti, le iniziative ritenute opportune in materia di vita culturale, assistenza sociale e scolastica, formazione professionale, ricreazione e tempo libero.

I Comites, inoltre —previa intesa con le autorità diplomatiche e consolari italiane— possono rappresentare la collettività residente nella circoscrizione davanti alle autorità ed alle istituzioni locali.
Ogni Comitato è composto da 12 membri per le circoscrizioni fino a 100.000 cittadini italiani, o da 18 membri per le collettività più numerose.

Le prime elezioni di questi organismi —originalmente denominati Comitati dell'emigrazione italiana (Co.Em.It.)— ebbero luogo il 23 novembre 1986. A seguito delle elezioni dell’aprile 2015, operano oggi nel mondo 101 Comites elettivi —tra cui quello “messicano” presieduto da Gianluca Brocca— oltre a 5 di nomina consolare. I Comitati sono così diffusi: 47 si trovano in Europa, 42 nelle Americhe, 10 in Asia e Oceania e 7 in Africa.

A causa del rinvio annunciato oggi, i membri dei Comites in questa occasione resteranno in carica tra 12 e 20 mesi in più, sebbene il termine regolare previsto dalla legge sia di 5 anni. I consiglieri possono essere eletti al massimo due volte e non percepiscono remunerazione per le loro attività.

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)

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