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3 gennaio 2020 - «Nel decreto “Milleproroghe” varato dal Governo e ora all’attenzione del Parlamento» —scrive oggi in una nota l'On. Francesca La Marca, eletta con il Pd alla Camera dei deputati nella ripartizione America Settentrionale e Centrale—, «compare il rinvio al prossimo anno del rinnovo dei Comites e di quello del CGIE. Era nell’aria, ma ora la decisione ha preso forma di legge».

«Non posso nascondere le mie perplessità» —continua la deputata— «ogni volta che si manifestano impedimenti al regolare svolgimento della democrazia. Ad ogni modo il rinvio c’è ed è inverosimile che in fase di conversione del decreto si possa tornare indietro, anche perché mancherebbero ormai i tempi tecnici per rispettare la scadenza prevista dalla legge».

«Allora, il vero problema è di non limitarsi a prendere atto che ci sarà lo slittamento di un anno, ma di investire il tempo a disposizione per fare cose utili a beneficio degli italiani all’estero. Le due leggi di riforma di Comites e CGIE, proposte come base di discussione, sono state presentate da tempo dallo stesso CGIE. Governo e forze parlamentari dicano chiaramente se sono disposti ad andare avanti. In più, nella legge di bilancio di quest’anno sono state assegnate al Ministero dell’Interno risorse per sperimentare il voto elettronico. Anche in questo caso si parli chiaro e si faccia presto».

«Infine, la reintegrazione dei fondi che abbiamo fatto con emendamenti alla legge di bilancio (1 milione in più ai Comites e 500.000 al CGIE), che sarebbe stata svuotata dalla sospensione elettorale, sia utilizzata subito per mettere in campo progetti rivolti soprattutto al sostegno della nuova emigrazione e alla realizzazione della Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE».

«Insomma» —conclude La Marca— «rinviare per fare cose urgenti e positive può essere l’unica giustificazione di una scelta che altrimenti sarebbe difficile da comprendere».

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)

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