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Referendum e italiani temporaneamente all'estero

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23 luglio 2020 (ore 16:30) - Mancano meno di due mesi al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre con il quale gli italiani, in Italia e all’estero, sono chiamati a pronunciarsi sul taglio dei parlamentari previsto dalla riforma costituzionale approvata dal parlamento nel 2019.

Gli italiani residenti all’estero, come è noto, voteranno per corrispondenza. Se un iscritto all’Aire vuole tornare in Italia per votare deve esercitare un’opzione entro martedì prossimo, 28 luglio.

Diverso il termine per i cittadini temporaneamente all’estero che, non essendo iscritti all’Aire, dovrebbero tornare in Italia per votare: anche a loro viene data la possibilità di votare dall’estero, per corrispondenza. Per beneficiarne dovranno comunicarlo al loro comune di residenza entro il 19 agosto.

Dunque, gli elettori italiani che per motivi di lavoro, studio o cure mediche si trovino temporaneamente all’estero, per un periodo di almeno tre mesi, nel quale ricade la data di svolgimento del referendum popolare confermativo della legge costituzionale in materia di riduzione del numero dei parlamentari (20-21 settembre 2020), nonché i familiari con loro conviventi, potranno esercitare il diritto di voto per corrispondenza (art. 4-bis, comma 1, legge 27 dicembre 2001 n. 459), ricevendo il plico elettorale contenente la scheda per il voto all’indirizzo di temporanea dimora all’estero.

Per esercitare il proprio diritto di voto per corrispondenza, tali elettori dovranno far pervenire AL COMUNE d’iscrizione nelle liste elettorali un’apposita opzione entro il 19 agosto 2020.

L’opzione può essere inviata per posta, telefax, posta elettronica anche non certificata, oppure fatta pervenire a mano al Comune anche da persona diversa dall’interessato.

L’opzione, obbligatoriamente corredata di copia di documento d’identità valido dell’elettore, deve in ogni caso contenere l’indirizzo postale estero completo cui va inviato il plico elettorale, l’indicazione dell’Ufficio consolare competente per territorio e una dichiarazione attestante il possesso dei requisiti per l’ammissione al voto per corrispondenza (ovvero che ci si trova —per motivi di lavoro, studio o cure mediche— per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento delle consultazioni in un Paese estero in cui non si è anagraficamente residenti, oppure che si è familiare convivente di un cittadino che si trova nelle predette condizioni).

L’opzione va resa ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445 (testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa), dichiarandosi consapevoli delle conseguenze penali in caso di dichiarazioni mendaci (art. 76 del citato DPR 445/2000).

È possibile la revoca della medesima opzione entro lo stesso termine (19 agosto 2020). L’opzione è valida solo per il voto cui si riferisce (in questo caso, per le consultazioni referendarie del 20-21 settembre 2020).

(aise.it / puntodincontro.mx)

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