SALUTE E BENESSERE
 

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8 marzo 2020 (ore 00:23) - «Vincolo di evitare ogni spostamento» nell'intera Lombardia e in 14 province di Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Marche. Il premier italiano Giuseppe Conte ha firmato un decreto che limita le possibilità di movimento nelle zone più colpite dal contagio del Coronavirus.

Non è un divieto assoluto, ha spiegato Conte, «non si ferma tutto», non si bloccano treni e aerei: sarà possibile muoversi per comprovate esigenze lavorative o per emergenze e motivi di salute. Ma la polizia potrà fermare i cittadini e chiedere loro perché si stiano spostando in territori dove la crescita dei casi di contagio porta il governo a disporre misure mai così restrittive.

«Mi assumo la responsabilità politica» delle decisioni che vengono prese in queste ore: «Ce la faremo», ha detto il premier a notte fonda. E lancia un appello alla «auto responsabilità»: per fermare il contagio non si può più «fare i furbi», dice invitando i ragazzi a stare in casa a leggere e tutelare così la salute dei loro nonni.

La firma del decreto del presidente del Consiglio, frutto dell'accorpamento di due dpcm inizialmente previsti, è arrivata dopo una lunga giornata di contatti con le Regioni e dopo una fuga di notizie («irresponsabile» e «rischiosa per la sicurezza», ha detto Conte) che ha portato al diffondersi della bozza non ancora ultimata.

Nella versione finale ci sono alcune misure generalizzate per tutta l'Italia, tra cui lo stop a pub, discoteche, sale gioco e manifestazioni di cinema e teatro.

E ce ne sono altre, molto più rigorose, che riguardano un'ampia fascia del nord del Paese. «Non c'è più una zona rossa» —ha spiegato il premier— «ma ci sarà una zona con regole più rigorose che riguarderà l'intera Lombardia e le province di Modena, Parma, Piacenza,Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia».

In queste circoscrizioni territoriali, fino al 3 aprile —per fare solo due esempi—, saranno limitati i movimenti, salva la possibilità di rientrare a casa propria, e i bar e i ristoranti dovranno chiudere alle 18 e per il resto della giornata garantire distanze di almeno un metro. Chi ha 37,5 di febbre è invitato a restare a casa, chi è in quarantena ha il divieto assoluto di uscire.

Restano chiuse intanto le scuole in tutta Italia. E Conte assicura che si lavora anche sul fronte delle misure economiche: lunedì o martedì non appena sarà pronta una bozza del decreto da 7,5 miliardi annunciato nei giorni scorsi, incontrerà le opposizioni. Ma, sottolinea, è il governo a gestire.

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)

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